STOCCOLMA IN BICICLETTA. UN PARCO IN CITTA’

Sentieri sterrati, giardini immensi, aria buona e tanto verde: a due passi dal centro di Stoccolma, un parco gigante invita a uscire all’aria aperta e rilassarsi nella natura al primo minuto libero.

In pochi minuti, si passa dalla vivace ed elegante metropoli all’avvolgente natura dei parchi: prima un giro di shopping nei negozi di design a Södermalm, poi un tuffo a Långholmsbadet, ancora una visita al Fotografsika Museet, una gita in canoa nel canale di Djurgården e infine una gustosa cena nelle stradine medievali dell’isola Gamla Stan.

Gli spazi sono immensi, ma non è difficile percorrere le distanze in velocità e sicurezza: con oltre 27 chilometri quadrati di verde una vasta rete di piste ciclabili che attraversano e circondano Stoccolma, la bicicletta è il modo migliore per muoversi e assaporare la città. Gli svedesi lo sanno e sempre più turisti iniziano a capirlo, anche grazie alle tante postazioni di noleggio e al sistema di bike sharing, con le agili Stockholm City Bikes.

Su due ruote, tutto è più vivo, più vicino: la natura ti abbraccia mentre l’aria ti accarezza il viso e il sole ti scalda un po’. Al ritmo dei pedali, ci si può spostare comodamente, senza perdersi la bellezza di questo paesaggio da vivere.

Costruita su 14 isole nel cuore di un suggestivo arcipelago nordico e riconosciuta come European Green Capital nel 2010, Stoccolma vanta ilprimo parco nazionale cittadino al mondo. Un grande polmone verde a forma di arco che si estende per 10 chilometri intorno e dentro la città, dove vivono caprioli, lepri, volpi, alci, uccelli e farfalle dai mille colori.

Per dimenticarsi di essere in una metropoli e immergersi nella natura, basta allontanarsi di poco dal centro e raggiungere l’Ekoparken. Si parte dall’isola di Djurgården, dove un appariscente cancello blu con cervi dorati accoglie pedoni e ciclisti verso la campagna. Se nella parte ovest dell’isola si possono trovare un po’ di movimento per via dei musei Vasa, Nordiska, Biologiska, Tobaks, Liljevachs e del villaggio storico Skansen (che comprende anche lo zoo), spostandosi verso est il paeaggio cambia radicalmente.

Alberi, prati, fiori e acqua sono i padroni indiscussi della zona, insieme agli animali che fanno capolino qua e là. Gente che corre, pedala, pagaia, persone che fanno pic nic sui prati e altre che passeggiano con i bastoncini da nordic walk: la naturalezza con cui gli svedesi utilizzano questi spazi è dimostrazione della qualità della vita che la città offre.

Il parco continua fino alla costa che si affaccia sul mare aperto, sulla rotta dove passano le crociere, e ancora verso nord. Prima del ponticello che attraversa il canale Djurgården, si trova il piccolo lago Isbladskärret, molto amato da uccelli come gli aironi, che passano qui gran parte del loro tempo.

Al di là del ponte, si arriva a Ladugårdsgärdet, la zona a est dell’elegante quartiere Östermalm. La torre della tv domina dall’alto dei suoi 155 metri; sotto, un ex campo di addestramento militare, ora riconvertito agli allenamenti sportivi dei bambini.

Proseguendo verso nord, con una breve interruzione di case a tutto questo verde, si raggiunge la parte più vasta dell’Ekoparken, Norra Djurgården. Lungo le strade sterrate e ben segnalate che lo attraversano, si incontrano prati, laghi e boschi fitti come lo Stora Vargjakten. È racchiusa in questo paradiso anche l’università, e gli studenti sono i primi ad approfittare di questa natura così vicina. A pochi metri dalle aule, sta la riva del lago Brunnsviken, grande e limpido, che si affaccia sul parco Haga, dove si trova un grande giardino all’inglese con dolci pendenze che regalano scorci spettacolari ad ogni curva.

Pedalando tra ghiaia e erba, si continua ancora a nord attraversando boschi, distese che si aprono sull’acqua e resti archeologici,  fino all’affascinante castello seicentesco di Ulriksdal, circondato – neanche a dirlo – da un bel giardino.

Testo di Giorgia Boitano | Foto di Federico Baldi

Reportage pubblicato su Latitudeslife.com

 

CIPRO: SULLE TRACCE DI AFRODITE

Il mare azzurro si stende infinitamente limpido all’orizzonte, in un trionfo di luce riflessa che abbaglia gli occhi. Alcuni scogli bianchi sostano  nei pressi della riva, interrompendo la quieta regolarità del litorale. Prima d’ogni vita, dalla fresca spuma salata nacque l’incantevole Afrodite, e una conchiglia cullò fino a questa spiaggia.

Siamo a Petra Tou Romiou, nella costa meridionale di Cipro, teatro di miti e leggende dal sapore antico. Un tempo, file di pellegrini s’incamminavano sul promontorio che domina queste acque per offrire doni e sacrifici nel Santuario di Palaipafos, dedicato alla dea dell’amore.

Parte da qui il nostro tour alla scoperta di Cipro, terza tra le isole del Mediterraneo, oasi naturale al confine di tre continenti, graffito indelebile lasciato da antichi popoli di passaggio.

Leggi il reportage su Latitudeslife.com o a pagina 109 del magazine, con le animazioni in flash

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MERANO: NEVE DA VIVERE A PLAN, IN VAL PASSIRIA

Nello scenario incantato ai piedi delle Dolomiti, una passeggiata sulla neve è il modo migliore per vivere la magia dell’Alto Adige e immergersi nella natura immobile e bianca della valle, lontano dalla frenesia della città.

La temperatura è sempre più fredda, mentre l’auto si arrampica in questa stradina tortuosa tra i pendii innevati e, con il naso contro il finestrino, riesco a scorgere le vette dell’alta Val Passiria bucare le nuvole.

Lassù, c’è Plan: un paesino a 1600 metri nel parco naturale del Gruppo Tessa, sull’ultimo lembo di Alto Adige al confine con l’Austria. La località è conosciuta dagli amanti degli sport invernali, perché nei 10 chilometri di tracciati che attraversano l’estremità della valle, la neve non manca mai.

Da lontano si vedono dei puntini scivolare sulle piste appena spianate, esili figure danzanti che si lanciano leggere sulle lamine di lunghi sci. Arrivati al paese, dobbiamo parcheggiare in un piazzale e continuare a piedi. Niente smog in questa isola pedonale dove il tempo si è fermato: solo ciaspole, scarponcini imbottiti, sci, slittini e cavalli. Mentre gruppi di gente coloratadei toni più sgargianti ci passano davanti con gli abbonamenti in mano, ci avviamo all’ingresso del paese.

Un cartello di legno annuncia l’inizio del sentiero Lazins Spronserjoch, dal nome del rifugio dove siamo diretti. Percorrendo tutto il tracciato, a oltre 2500 metri d’altezza, si arriva al passo Sopranes, dove ci sono ben dieci laghi d’altura, il più esteso gruppo lacustre della regione. Soprattutto nella bella stagione, frotte di escursionisti si avventurano lassù per riempirsi gli occhi con queste pozzanghere giganti incastonate tra le montagne.

Non arriveremo così in alto, purtroppo. Solo una passeggiata tranquilla nella neve.

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