giorgia boitano

ERITREA: L’ARTE DEL RIUSO AL MERCATO MEDEBER

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Medeber è il caotico mercato artigianale di Asmara, dove qualsiasi materiale viene recuperato e riutilizzato. È il simbolo di un paese che ha imparato a non buttare via niente, in nome di un’autonomia rivendicata ad ogni costo.

Stroncata da una straziante guerra d’indipendenza, l’Eritrea è un paese povero, basato soprattutto su un’agricoltura di sostentamento, l’allevamento di ovini e la pesca. Le poche industrie sono concentrate ad Asmara, mentre nei villaggi si vive con poco, in simbiosi con gli animali.

La capitale dell’Eritrea ricorda molto una città italiana degli anni ‘40: gli edifici costruiti in periodo coloniale sono segnati dal tempo, ma sempre uguali, come dimostrano i tanti complessi in stile futurista che arredano le strade di Asmara.

Un altro segno lasciato dal periodo coloniale è il cimitero italiano di Asmara, testimonianza privilegiata dei valori dei primi coloni, uomini partiti per la lontana Africa e mai tornati. A Keren, invece, altri cimiteri ricordano i soldati morti nell’ultimo conflitto, inglesi, italiani e ascari, molti dei quali seppelliti senza un nome.

È difficile spostarsi da una località all’altra del paese, che abbonda di zone militari e campi di addestramento. I mezzi di comunicazione sono controllati dalla censura e per viaggiare occorre chiedere permessi difficili da ottenere.

Segnato da un passato d’interminabili guerre, il popolo eritreo ha una forte coscienza nazionale e una grande dignità. Sono in tanti a credere nella filosofia del farcela da soli, senza aperture agli stranieri, alle Ong e agli aiuti degli stati ricchi, che la storia gli insegna non essere mai completamente disinteressati.

Leggi il reportage “Eritrea. I tesori del Medeber” su Latitudeslife.com

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