giorgia boitano

FUORILUOGO SLOVENIA: NATURA E BUON CIBO OLTRE CONFINE

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Questa volta un viaggio individuale, io e il mio fotografo in auto alla scoperta della parte occidentale della Slovenia. Abbiamo pianificato tutto mesi prima insieme all’ufficio milanese dell’ente del turismo sloveno, dagli itinerari stradali alle escursioni nella natura, dagli hotel ai musei e alle cene in ristoranti tipici. Da Nova Gorica verso nord lungo la valle dell’Isonzo, poi lungo il lago di Bohinj e sul Monte Triglav, la vetta più alta della Slovenia, alla ricerca di piccoli borghi medievali lungo la strada per Ljubljana, nella regione delle grotte carsiche e infine sul mare, nella magica Pirano. Ecco i FuoriLuogo che ho realizzato per Latitudes durante questo tour di fine estate 2013.

Slovenia: Nova Gorica, piazza di confine

Una piazza collega la Slovenia all’Italia, una spianata di pietre e cemento simbolo di una città divisa in due dalla storia.
Quando nel 1947 le potenze mondiali si riunirono a Parigi per ridefinire un equilibrio dopo mezzo secolo di contese in Europa, si decise di porre il confine tra i due stati proprio in mezzo a Gorizia, dando il via alla nascita di Nova Gorica, sul versante sloveno. Sorse quindi una cittadina sorella ispirata ai principi di Le Corbusier, la nuova casa di quei goriziani che si sentivano più sloveni che italiani.
Oggi chi abita qui è bilingue ed è abituato a vivere oltrepassando continuamente la frontiera, ormai solo simbolica in tempi di Unione Europea. A ricordarne il limite, una targa in ottone divide la piazza della stazione Transalpina di Nova Gorica. E così, è possibile stare in due posti contemporaneamente, con un piede di qua e uno di là.

Slovenia: Gole di Tolmin, lo smeraldo tra le rocce

La strada che da Nova Gorica risale la valle dell’Isonzo, Soča in sloveno, regala scorci di cristallo verdazzurro ad ogni curva. Meglio conosciuto come Sentiero Smeraldo, l’itinerario turistico promosso dall’ente sloveno per valorizzare la zona, è una tentazione continua a fermarsi e scattare qualche foto. Ma il punto più affascinante si trova un po’ più in alto, arrampicandosi sulla montagna sopra alla città di Tolmin fino alle sue gole, le Tolminska Korita. Un canyon lungo circa 750 metri e profondo fino a 15 metri, con ripide pareti di roccia e muschio, scavato dal fiumeTolminka e dal suo affluente Zadlaščica nel punto più basso e meridionale del Parco Nazionale del Triglav. Un sentiero si snoda intorno a questa oasi di freschezza, attraverso un aerosol naturale di spruzzi ghiacciati che colorano l’aria tra rocce dalle forme più curiose, come la simpatica Testa d’Orso, una pietra triangolare con il vertice in giù, incastrata tra due pereti. Qui vicino si trova anche una piccola grotta orizzontale da dove sgorga una sorgente d’acqua termale. Ma il punto più bello è il Ponte del Diavolo, una struttura sospesa tra le pietre e l’acqua e l’unica via per raggiungere il vicino villaggio di Čadrg. Qui gli unici rumori sono  l’inarrestabile scorrere del fiume, il suo insinuarsi tra le rocce e il fruscio degli alberi mossi dal vento. Difficile crederle quando Petra, la giovane guida che ci accompagna, ci racconta che ogni estate Tolmin moltiplica esponenzialmente la sua popolazione in occasione di due eventi musicali di grande successo, il Metal Days e l’Overjam Reggae Festival, che portano un allegro frastuono poco lontano da qui.

Slovenia: il pranzo dello sportivo

La valle dell’Isonzo è la location perfetta per praticare sport, e proprio qui a Tolmin, infatti, tra una settimana si svolgerà il festival degli outdoor sport. I pendii verdi, i boschi freschi, l’acqua limpida del fiume e le alte montagne che lo circondano invogliano chiunque a stare all’aria aperta. C’è chi inforca la bicicletta da corsa, chi la mountain bike, chi si butta nel fiume a bordo di una canoa, chi preferisce lanciarsi con il parapendio e chi semplicemente indossa le scarpe a corsa e inizia a sgambettare.
Stile di vita sano, aria buona e attività fisica non possono che accompagnarsi ad una cucina semplice ma sostanziosa. Come questo trio di taglieri che assaggiamo in una trattoria contadina a Zadlaz Cadrg, un piccolo villaggio a mezz’ora di auto da Tolmin, pardiso dell’eco-turismo. Tutto quello che arriva sulla tavola viene prodotto qui: formaggio fresco e stagionato, salumi, uova, ortaggi, farina. Veniamo accolti con un liquore dolcissimo ai mirtilli, il Borovnicke, che qui si usa offrire in segno di ospitalità. Poi si passa ai piatti: per iniziare, un formaggio saporitissimo, salame e prosciutto del Carso accompagnati da abbondnte pane. Poi la Skuta, una geometrica disposizione di patate lesse e tagliate a striscioline e formaggio fresco
Frika, acidulo al punto giusto. Segue un tortino di patate e formaggio, servito con pomodori e polenta. Per completare il pieno energetico, il dolce Jabolcni Zavitek, una deliziosa variante locale dello strudel di mele con noci e formaggio fresco, tutto a km zero.

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