giorgia boitano

POLONIA: FORESTA DI BIALOWIEZA, I NOMI DELLE QUERCE

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Il fascino della Foresta di Bialoweza lo danno gli alberi: tanti, fitti e rigogliosi, sono giganti di clorofilla dai tronchi massicci e dai rami altissimi, raramente individuabili nel resto d’Europa. Camminare alla loro ombra evoca storie di valorosi cavalieri, maghi e mostri spaventosi. Con le loro cortecce ruvide e le loro radici spesse, questi spilungoni danno un senso di protezione, di tranquillità. Basta abbracciarli per sentirne l’energia.

In questa foresta Patrimonio dell’Umanità, ogni albero viene monitorato e curato, ha un nome e una storia, come se fosse una persona.  La quercia più grande, per esempio, si chiama Grande Mamamuszi, è alta 34 metri e ha una circonferenza di circa 7 metri. Più alto è Il Re di Nieznanowo, 38 metri e circonferenza di 620 centimetri. Ha un tronco a forma di guglia, ma purtroppo negli ultimi anni non ha fatto tanti germogli. E poi ci sono la Croce del Sud, con la chioma e i rami principali a forma di croce, il Guardiano di Zwierzyniec, tutto piegato verso ovest, la Quercia Barile con il tronco panciuto, vecchio di almeno 450 anni e la Quercia di Jagiello, sotto le cui fronde il re Ladislao II di Polonia sostò prima della Battaglia di Grunwald.

 

Leggi il reportage “Ci vediamo a Bialowieza” su Latitudeslife

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