10 COSE DA FARE A LUBLINO, POLONIA

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Cittadina accogliente e colorata con i suoi edifici in un particolarissimo stile rinascimentale, Lublino è uno dei maggiori centri culturali della Polonia ed è sede di numerosi festival di danza, teatro e musica. Crocevia mercantile e importante punto di unione fra l’Europa occidentale e quella orientale nel corso della storia, oggi è meta di artisti, scienziati, studenti e imprenditori. Ecco come scoprirla in 10 mosse.

1. Salire sulla Torre della Trinità e guardare dall’alto la città vecchia, il borgo medievale meglio conservato della Polonia costruito sui colli Czwartek, Grodzisko, Zamkowe  e Staromiejskie.

2. Aspettare le 12 in piazza Łokietek, davanti al Nuovo Municipio neoclassico, per sentire il trombettiere intonare il caratteristico segnale dal balcone della torre.

3. Passeggiare per via Krakowskie Przedmieście, il salotto di Lublino, tra café, ristoranti e negozi.

4. Sedersi a un tavolino della storica pasticceria Semadini, che da 160 anni ingolosisce i Lublinesi, e assaggiare una fetta di kremówka, il dolce preferito di papa Woytila a base di pasta frolla e crema pasticcera.

5. Visitare il museo nelle mura del Castello di Lublino, costruito in stile neogotico nel 1828 sulle rovine di una residenza reale e utilizzato come prigione fino al 1954.

6. Mimetizzarsi con gli studenti e entrare nell’ l’Università Cattolica di Lublino, dove studiò e insegnò Karol Wojtyła.

7. Scoprire la Lublino sotterranea, al di sotto dell’antico nucleo cittadino, attraverso le cantine degli antichi magazzini mercantili e le enoteche dell’epoca della fioritura cittadina.

8. Ammirare l’interno della basilica domenicana di S. Stanislao, uno tra gli esempi più belli e preziosi di arte sacra in Polonia. Ci sono affreschi in ogni angolo, comprese le colonne, non c’è posto nella Chiesa che non sia dipinto di rosa, blu e oro.

9. Allontanarsi dalla città e godersi un pomeriggio immersi nel verde, a piedi, a cavallo o in canoa .

10. Visitare il campo di concentramento di Majdanek, a 4 km da Lublino, che è arrivato a contenere 50mila prigionieri e, assieme ad Auschwitz, è tristemente noto per aver fatto uso del terribile gas Zyklon B.

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POLONIA: FORESTA DI BIALOWIEZA, I NOMI DELLE QUERCE

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Il fascino della Foresta di Bialoweza lo danno gli alberi: tanti, fitti e rigogliosi, sono giganti di clorofilla dai tronchi massicci e dai rami altissimi, raramente individuabili nel resto d’Europa. Camminare alla loro ombra evoca storie di valorosi cavalieri, maghi e mostri spaventosi. Con le loro cortecce ruvide e le loro radici spesse, questi spilungoni danno un senso di protezione, di tranquillità. Basta abbracciarli per sentirne l’energia.

In questa foresta Patrimonio dell’Umanità, ogni albero viene monitorato e curato, ha un nome e una storia, come se fosse una persona.  La quercia più grande, per esempio, si chiama Grande Mamamuszi, è alta 34 metri e ha una circonferenza di circa 7 metri. Più alto è Il Re di Nieznanowo, 38 metri e circonferenza di 620 centimetri. Ha un tronco a forma di guglia, ma purtroppo negli ultimi anni non ha fatto tanti germogli. E poi ci sono la Croce del Sud, con la chioma e i rami principali a forma di croce, il Guardiano di Zwierzyniec, tutto piegato verso ovest, la Quercia Barile con il tronco panciuto, vecchio di almeno 450 anni e la Quercia di Jagiello, sotto le cui fronde il re Ladislao II di Polonia sostò prima della Battaglia di Grunwald.

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POLONIA: BIALOWIEZA, I BISONTI NELLA FORESTA

ZUBR  BIALOWIESKI PARK NARODOWY  FOT. MARIUSZ CIESZEWSKI / AGENCJA GAZETAIl Parco Nazionale di Bialowieza, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1992, è noto in tutto il mondo per i suoi fitti e rigogliosi boschi naturali e per l’allevamento del bisonte europeo. Vive qui, infatti, il più grande branco di bisonti in libertà, che conta 260 capi, introdotti con successo allo stato brado e diventati il simbolo del parco. Sono i mammiferi più grandi in Europa e stavano quasi per estinguersi, ma oggi questo rischio è sfumato.

Il parco protegge una piccola porzione della molto più vasta foresta di Bialowieza, un’antica foresta vergine di circa 1200 chilometri quadrati situata lungo il confine tra Polonia e Bielorussia, e rappresenta tutto ciò che resta della puszcza, l’immenso polmone che migliaia di anni fa copriva tutta l’Europa. Sono raccolte qui una grande varietà di piante come pini, abeti, betulle, querce, tigli, olmi, frassini e aceri, presenti grazie alla favorevole posizione tra la zona boreale e quella temperata. Eccezionalmente ricca, inoltre, è la fauna del parco: vi nidificano 120 specie di uccelli e, oltre al bisonte, si possono incontrare altri mammiferi come l’alce, il castoro, il cinghiale, il lupo, il cervo e i tarpani, i cavalli polacchi.

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