giorgia boitano

PECHINO OLIMPICA

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Tra i luoghi da vedere della nuova Pechino c’è il Villaggio Olimpico, l’immenso quartiere che ha ospitato le Olimpiadi del 2008. Oltre 12 chilometri quadrati di costruzioni avvenieristiche, tra cui i due stadi indoor con i tetti a forma di yin e yang, la piscina a cubo d’acqua, la torre olimpica a otto terrazze, il centro olimpico con il tetto a forma di testa di drago o di fiaccola. E poi il nido, The Bird’s Nest, la stupefacente struttura in acciaio aggrovigliato con una capienza di 92 mila spettatori, che ha visto sfrecciare Usain Bolt sui 100 metri.

Bastano pochi yuan per visitare questo tempio dello sport, collegato al centro città dai mezzi pubblici, metropolitana compresa. Il turismo è una delle ricette per mantenere viva l’area e non vanificare gli sforzi e gli enormi costi sostenuti con lo scopo di dare un volto nuovo alla capitale cinese. Un volto che passa anche per l’eco-sostenibilità, almeno in apparenza, come dimostra l’immenso parco di 36 chilometri quadrati, nato dal nulla intorno all’Olympic Village per dare ossigeno alla città. Quell’ossigeno che purtroppo manca in una Pechino costantemente avvolta da una nuvola di smog.

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