giorgia boitano

ERITREA A TAVOLA: VIVA LA SCARPETTA

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Frutto di un’armonica combinazione di sapori forti come la terra da cui provengono, la cucina eritrea non prevede una successione di pietanze. Tradizionalmente si mangia in un unico piatto, che ha come fondo la inijera, il tipico pane di farina di teff, lievitato ma sottilissimo, che fa letteralmente da base a tutti i pasti. Sopra, vengono adagiati legumi e carni nelle loro salsine speziate, che si impregnano nella sfoglia e si mangiano con le mani, facendo una “scarpetta” continua.

Il piatto forse più conosciuto è lo zighinì, uno stufato di carne accompagnato da verdure e guarnito dalla piccantissima salsa berberè, una miscela di spezie, tra cui peperoncino, zenzero, chiodi di garofano, coriandolo, pimento, pepe lungo, aglio e cipolla abbrustoliti, che insaporisce con il suo gusto inconfondibile tutte le pietanze della cucina eritrea. A fianco alla carne possono trovarsi lo scirò, una farinata di ceci cotta in un soffritto di cipolle e pomodoro, il tuntumo, lenticchie in umido, il bamia, verdure verdi simili ai nostri spinaci e l’aggià, grano pestato con pomodoro e curry.

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