FUORILUOGO NELLE TERRE DI SIENA (3)

Terre di Siena: Bagno Vignoni

A Bagno Vignoni, paesino di 25 anime arroccato alle pendici del Monte Amiata, il benessere sta in piazza. Tutte le case si sviluppano intorno a un’antica piscina che raccoglie l’acqua di una sorgente termale. In epoca romana, poi, è stato costruito un loggiato in pietra tutto intorno, primo passo verso la costruzione delle terme. La sorgente divenne molto famosa e veniva frequentata anche da celebrità cone Lorenzo dei Medici, Papa Pio Piccolomini e Santa Caterina, della quale si puó vedere una curiosa statua a bordo vasca.

 

Terre di Siena: ghiottonerie a km zero

Sul Monte Amiata, a 920 metri d’altezza, sta un ristorantino biologico piccolo e accogliente, nato come hobby da un’idea di tre amici. Luisa, Nadia e Umberto si dedicano con passione alla Taverna Pian delle Mura, dove creano piatti deliziosi con prodotti del territorio. Alla base del menu, non possono mancare i funghi, dalla zuppa in crosta di pane allo sformatino in crema di zucca: freschi e irresistibili, si accompagnano perfettamente a un saporito arrosto di Chianina alle erbette. Tra le altre ghiottonerie che ci hanno fatto assaggiare, una fantastica polenta di farina di castagne con sopra la ricotta, i pici al ragù bianco e i fagioli “Bastardone di Antea”, tipici della zona e grandi quasi come una noce.

 

Terre di Siena: la Pera Picciola

Vi ho già accennato del fagiolo gigante, il Bastardone di Antea, che si coltiva solo ad Abbadia San Salvatore e perde la buccia nella cottura. Un altro prodotto autoctono che i tre amici della Taverna Pian delle Mura hanno recuperato è la Pera Picciola, un frutto locale chiamato così perchè il picciolo è più lungo della pera. Per salvarne la produzione, è stato fatto un consorzio ed è stato pubblicato un libro di ricette a base di pere, dal primo al dolce. Io ho assaggiato uno squisito dolce di pere cotte nel Brunello della vicina Montalcino e accompagnate da un amaretto al cioccolato.

 

Terre di Siena: il liquore Rosolio

Nella zona del Monte Amiata si beve il Rosolio, un liquore dolce e non troppo forte che si usava nelle occasioni speciali. Lo fa un signore di Abbadia San Salvatore, seguendo la ricetta della nonna di Luisa della Taverna Pian delle Mura, mettendo a bagno petali di rosa canina e fragoline di bosco e cambiandoli ripetutamente per aumentarne il sapore. Il liquore veniva anche chiamato Giulebbe, come un ricostituente che si dava ai bambini.

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