FUORILUOGO SLOVENIA: MIELE, COCCOLE E PAESINI

Vila Podvin: nouvelle cuisine in giardino

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Nel villaggio di Mošnje, vicino al borgo medievale di Radovljica, a mezz’oretta di auto dal lago di Bohinj,  un hotel di charme attira turisti e buongustai da tutta la Slovenia. Si chiama Vila Podvin, un hotel di charme in una location d’epoca con 7 camere, un ampio giardino e gazebo adatti a cene romantiche e grandi cerimonie. Ciò che lo rende famoso è il ristorante, gestito dalla creatività di Uroš Štefelin, uno dei migliori chef sloveni, che propone piatti della tradizione slovena con rivisitazioni originali in stile nouvelle cuisine, abbinate a ottimi vini. Carpaccio di cervo su un letto di foie gras con formaggio a scaglie e insalatina guarnita con cialde di formaggio, filetto di pesce bianco adagiato su una base di riso rosso con crema di zafferano e verdurine, morbido arrosto di vitello su purea di patate e spinaci, bocconcini di cioccolato su cialda di biscotto e mousse di vaniglia. Veri e propri souvenir culinari, delicati e fatti con ingredienti semplici. Per chi vuole portare a casa qualcosa di più del ricordo di questo posto, il ristorante organizza anche una lunga lista di attività ed eventi come corsi di cucina per adulti e bambini, un mercato di prodotti del territorio, presentazioni di produttori locali, degustazioni e feste.

 

Slovenia: Radovlika, non solo api

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Nella piacevole e pacifica cittadina di Radovlika si trova una piccole esposizione, dolcissima. È il museo dell’apicoltura, una manciata di sale con fotografie, attrezzi e un’arnia al completo con tanto di api dentro, per documentare la forte tradizione locale nella produzione di miele. Un’attività che raggiunse il suo apice tra il XVIII e il XIX secolo, quando le cassette delle arnie venivano decorate con scene religiose e campestri, come segno del peso culturale ed economico che si attribuiva a questa attività. Non per niente il dolce tipico è il Pan di Zenzero, fatto con farina e miele, mescolati con un po’ di cannella e modellati per formare cuoricini poi decorati finemente. Per farne una scorpacciata, basta attendere l’ora di pranzo ed entrare nella Gostilna Lectar, nella piazza accanto al museo. Nel laboratorio si può anche ammirare la preparazione di questa prelibatezza popolare. Con il miele, poi, si fanno anche caramelle, birra e un ottimo liquore, ma per comprarlo bisogna cercare un negozio ben fornito, come Zlati Ol, un capannone giallo poco distante dal centro. Ma a Radovlika non c’è solo l’apicoltura: tranquillo borgo di origine medievale situata in cima a una collina, ha un piccolo centro storico con strade perfettamente ordinate, case che sembrano disegnate con i pennarelli e vista sul monte Triglav. La gente viene qui per rilassarsi, far giocare in tutta calma i bambini, prendere il fresco all’ombra di un albero, bere un bicchiere al wine bar all’angolo, mangiare in trattoria. I giovani non ci sono, sono tutti a Ljubljana, dove andremo anche noi, stasera.

 

Slovenia: il villaggio del ferro battuto

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A soli 13 km da Radovlika in direzione sud-est si trova Kropa, in paesino nascosto in una valle, che vale una sosta. Il villaggio è stato per secoli un centro molto attivo nell’estrazione del ferro, e se ne vedono ancora i segni. Un torrente passa in mezzo al centro, dove il movimento di ben 50 ruote metteva in moto le fornaci e permetteva ai fabbri di creare chiodi, ringhiere e tutti quegli oggetti decorativi che si possono ancora ammirare per le strade. I lampioni, intanto per cominciare, eleganti e disegnati con piccoli riccioli, le ringhiere, con trame e disegni di mille tipi, le finestre, le panchine, i draghetti appesi ai muri. Ciò che colpisce di più di questo posto è il contrasto tra le facciate scrostate della maggior parte delle case e la bellezza dei dettagli in ferro battuto. A testimonianza di questa tradizione, c’è il Museo della Fucina, che ripercorre le tappe dell’estrazione del ferro qui intorno dal XIV al XX secolo e la produzione di chiodi di ogni genere.

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