PECHINO OLIMPICA

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Tra i luoghi da vedere della nuova Pechino c’è il Villaggio Olimpico, l’immenso quartiere che ha ospitato le Olimpiadi del 2008. Oltre 12 chilometri quadrati di costruzioni avvenieristiche, tra cui i due stadi indoor con i tetti a forma di yin e yang, la piscina a cubo d’acqua, la torre olimpica a otto terrazze, il centro olimpico con il tetto a forma di testa di drago o di fiaccola. E poi il nido, The Bird’s Nest, la stupefacente struttura in acciaio aggrovigliato con una capienza di 92 mila spettatori, che ha visto sfrecciare Usain Bolt sui 100 metri.

Bastano pochi yuan per visitare questo tempio dello sport, collegato al centro città dai mezzi pubblici, metropolitana compresa. Il turismo è una delle ricette per mantenere viva l’area e non vanificare gli sforzi e gli enormi costi sostenuti con lo scopo di dare un volto nuovo alla capitale cinese. Un volto che passa anche per l’eco-sostenibilità, almeno in apparenza, come dimostra l’immenso parco di 36 chilometri quadrati, nato dal nulla intorno all’Olympic Village per dare ossigeno alla città. Quell’ossigeno che purtroppo manca in una Pechino costantemente avvolta da una nuvola di smog.

10 COSE DA FARE A PECHINO

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Pechino è una città dai mille contrasti, dai vecchi quartieri tradizionali alle moderne vie dello shopping, dai templi più sontuosi al villaggio olimpico. Ecco 10 mosse per scoprirla.

1. Percorrere in lungo e in largo la famosa e gigantesca Piazza Tienanmen, il simbolo del potere comunista sul Paese e teatro della sanguinosa protesta del 1989.

2. Sognare la vecchia Pechino passeggiando o pedalando tra gli hutong, la fitta rete di vicoli che attraversano la città.

3. Entrare nella Città Proibita, un enorme agglomerato di palazzi fatti costruire in sei secoli dalle dinastie imperiali cinesi.

4. Ammirare la splendida vista sul lago Kunming dalle sale del Palazzo d’Estate, l’antica residenza estiva della famiglia imperiale.

5. Mangiare un piatto di anatra arrosto alla pechinese.

6. Vedere uno spettacolo di kung fu.

7. Passare in rassegna i più importanti templi della città, il Tempio dei Lama, il Tempio di Confucio, il Tempio del Cielo, il Tempio del Paradiso, il Tempio della Nuvola Bianca.

8. Nebbia permettendo, fare una foto al profilo dello stadio olimpico, il nido d’acciaio che ha ospitato i Giochi del 2008.

9. Sentirsi creativi nel 798 Art District, il dinamico centro dell’arte contemporanea pechinese.

10. Allontanarsi da Pechino per una gita nella zona Simatai, dove ammirare un tratto della Grande Muraglia.

 

10 COSE DA FARE A FORTALEZA, BRASILE

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Spiagge sconfinate, natura selvaggia baciata dal sole, aria rilassata tipica del Brasile e i grattacieli di una città in rapido sviluppo. Siamo nello stato di Cearà, la cui capitale Fortaleza si sta preparando per accogliere i mondiali di calcio 2014, l’evento internazionale che la renderà famosa. Ecco come scoprire la zona in 10 mosse.

1. Tuffarsi nella natura del Morro Branco, con trekking tra rocce e falesie a due passi dal mare.

2. Esplorare la Costa del Sol Nascente a bordo di un buggy, tra dune di sabbia, villaggi di pescatori e lagune.

3. Fare snorkeling e immersioni a Canoa Quebrada, un villaggio di pescatori a sud di Fortaleza.

4. Riempirsi di adrenalina svolazzando con il kitesurf sulla splendida spiaggia di Uruaù (Beberibe).

5. Shopping al Mercato Centrale di Fortaleza, dove acquistare centrifughe di frutta tropicale, infradito e amache in cotone naturale con le frange.

6. Visitare l’Estadio Castelao, che ospiterà il Mundial di calcio 2014.

7. Guardare il tramonto sul Ponte dos Ingleses a Fortaleza, un molo molto gettonato per vedere il sole scendere sul mare e la luna spuntare dall’altra parte.

8. Passeggiare a Dragão do Mar, il quartiere culturale di Fortaleza, tra esposizioni d’arte, spettacoli dal vivo e l’architettura in stile Art Nouveau del Teatro José de Alencar.

9. Cena in una churrasqueria per provare il rodizio, pasto gioviale tipico del Brasile, un tour di spiedi di carne squisita serviti con scenografiche spade fino a tarda notte.

10.  Bere almeno una caipirinha ghiacciata, rigorosamente in compagnia e con vista oceano.

CAMARGUE, LA BELLEZZA DELLA LAGUNA

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Immense distese d’erba, specchi d’acqua calma, fenicotteri rosa, bianchi destrieri al galoppo, nuvole mosse dal vento. Tutto questo è la Camargue, oltre 80mila ettari di Parco Naturale Regionale stretto tra il delta del Rodano e il mare. Protetto dal 1970, ospita una fauna unica, tra cuicirca 400 specie di uccelli.

Saline e acqua nella parte meridionale, canali, allevamenti di tori e cavalli, canneti, un immenso stagno al centro, centri abitati, vigneti, coltivazioni di riso e asparagi a nord. Case basse, canali navigabili, tanta pietra, strade sottili, prati immensi, qualche bosco.

Con una macchina fotografica alla mano, basta uscire all’aperto per incontrare paesaggi così limpidi da meritare uno scatto. Ci si può addentrare nel parco con visite guidate, gite in barca, trekking, escursioni in bicicletta, quad o in auto 4×4, passeggiate a cavallo. Tanti modi per ammirare la travolgente natura di questa zona sospesa tra terra e mare.

Leggi il reportage “Camargue. Paese di terra e di cielo” su Latitudeslife.com

LA CAMARGUE DEI VILLAGGI

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Un viaggio in Camargue non può prescindere da toccare città famose come Aigues Mortes, sede delle omonime saline e storico punto di partenza della Settima Crociata nel XIII secolo, e Saintes Maries de la Mer, un borgo sviluppatosi intorno a una chiesa meta dei pellegrinaggi gitani e famosa per la presenza della vergine nera.

Ma se non vi va di zigzagare tra turisti di ogni nazionalità e affollati negozi di souvenir tutti uguali, noleggiate un’auto o una bicicletta e immergetevi nei paesaggi aperti della regione per scoprire villaggi ancora autentici.

Aimargues, con il suo castello sorto su un’antica fortezza romana, e la vecchia chiesa trasformata in mercato. Vauvert, un borgo rurale in mezzo ai vitigni con il castello che ogni estate si anima di musica e allegria grazie al festival del jazz. Saint-Gilles, al confine con il Languedoc, con i suoi edifici, la splendida abbazia e il castello.

Saint Laurent d’Aigouze, un piccolo villaggio storico, con il forte e il castello. Salin-de-Giraud, un borgo di duemila anime nato nel secolo scorso per un progetto industriale, che attira i turisti per i suoi insoliti fari.

Leggi il reportage “Camargue. Paese di terra e di cielo” su Latitudeslife.com