LA CAMARGUE DEI VILLAGGI

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Un viaggio in Camargue non può prescindere da toccare città famose come Aigues Mortes, sede delle omonime saline e storico punto di partenza della Settima Crociata nel XIII secolo, e Saintes Maries de la Mer, un borgo sviluppatosi intorno a una chiesa meta dei pellegrinaggi gitani e famosa per la presenza della vergine nera.

Ma se non vi va di zigzagare tra turisti di ogni nazionalità e affollati negozi di souvenir tutti uguali, noleggiate un’auto o una bicicletta e immergetevi nei paesaggi aperti della regione per scoprire villaggi ancora autentici.

Aimargues, con il suo castello sorto su un’antica fortezza romana, e la vecchia chiesa trasformata in mercato. Vauvert, un borgo rurale in mezzo ai vitigni con il castello che ogni estate si anima di musica e allegria grazie al festival del jazz. Saint-Gilles, al confine con il Languedoc, con i suoi edifici, la splendida abbazia e il castello.

Saint Laurent d’Aigouze, un piccolo villaggio storico, con il forte e il castello. Salin-de-Giraud, un borgo di duemila anime nato nel secolo scorso per un progetto industriale, che attira i turisti per i suoi insoliti fari.

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LITUANIA, COCKEREL CLOCK. APPUNTAMENTO VICINO AL GALLO

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A Šiauliai la gente usa darsi appuntamento in una piazza, sotto a un grande orologio quadrato, neanche troppo bello, su cui poggia un gallo metallico. Si chiama Cockerel, un simpatico simbolo della città situato all’incrocio tra Vilniaus e Tilžės. Da sempre gli abitanti di quest piccola cittadina nel nord della Lituania si incontrano qui per uscite romantiche o importanti meeting di lavoro. Serata galante? Affari da risolvere? Due chiacchiere tra amici? Ci vediamo nella piazza del gallo, facile. Tutti lì. Così la piazza è diventata un luogo di passaggio, di incontri, di sorprese. Uno di quei posti dove c’è sempre qualcuno ad aspettare.

Se prima la cosa era riservata ai locali, dal 2003 il Cockerel Clock è entrato in voga anche tra i turisti. Per rilanciare la zona in occasione delle celebrazioni del 767esimo anniversario della città, si è scelto di pubblicizzarlo come luogo d’incontro, dove darsi appuntamento per incontrare i compagni di viaggio o la guida turistica. E per raccogliere ancora più gente, il gallo ha iniziato a cantare. O meglio, parlare. Un altoparlante multilingua, infatti, invita i passanti a darsi appuntamento in piazza.

Leggi il reportage “Lituania. La Collina delle Croci, cattedrale senza pareti” su Latitudeslife.com

LITUANIA A TUTTA BIRRA

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Per affrontare il clima freddo delle regioni baltiche, non c’è niente di meglio di un boccale di birra. In Lituania se ne producono molte, tutte di eccellente qualità, secondo una tradizione tra le più antiche in Europa, che si è sviluppata nei villaggi e nelle fattorie, paradisi del luppolo che hanno spinto il New York Times ha inserire il Paese tra i luoghi da visitare nel 2013. Esistono addirittura con tour ad hoc per scoprire la Lituania sorso dopo sorso.

Chiare, scure, rosse, bianche, amare, dolci, fresche, corpose, delicate, esagerate. Scegliere non è semplice, e allora tanto vale assaggiarle tutte. Si inizia con i marchi più prestigiosi, Svyturys e Kalnapilis, per poi passare in rassegna i birrifici artigianali con i gusti più ricercati. Malto aromatizzato, orzo, spezie, miele.

Impossibile resistere a una degustazione in locali come Avilys, a Vilnius, dove una selezione di birre speciali è accompagnata a piatti di carne. Ma la birra più famosa è la kaimiškas alus, originaria di Biržai, una piccola cittadina situata nel nord del Paese, a pochi chilometri dalla Lettonia. Qui si producono birre rustiche, fermentate con luppolo e malto locali, oltre a  ceppi di lievito propri, poco filtrate o non filtrate, che hanno tutto il sapore della campagna.

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INDONESIA IN CUCINA: RISO, SPEZIE E MOLTO ALTRO

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La cucina indonesiana è una delle più famose di tutto il continente asiatico. Ingredienti semplici e gusti delicati, accostamenti frutto delle mille contaminazioni di questa terra frammentata e abitata da una moltitudine di gruppi etnici. Ogni isola ha le sue specialità, e la parola d’ordine è provare.

Alimento base è il riso, detto nasi, che viene accompagnato da ogni tipo di condimento, piccante, speziato, agrodolce. Il piatto nazionale è il nasi goreng, ovvero riso bollito, passato in padella con verdure, carne di manzo o di pollo, pesce (gamberetti o granchio) e uova. Altri piatti della tradizione sono il nasi campur, riso condito con verdura, spezie e crostacei, il gado gado, un’insalata accompagnata con snack di gamberetti e condita con salsa di arachidi, e i sate, spiedini con salsa di arachidi piccante.

Tipici dell’isola di Giava sono il pollo fritto, ayam goreng, che prima viene fatto bollire con spezie e crema di cocco, il gudeg, che consiste nei frutti dell’albero del pane bolliti in crema di cocco e spezie serviti con pelle di bufalo bollita in salsa di peperoncino, pezzi di pollo, uova e sugo di carne. E poi il pesce, carpe alla griglia, gamberi, calamari al barbecue e insalata con salsa di gamberi e peperoncino.

È con lo street food dei banchetti nei mercati o sul lungomare che si fanno le esperienze culinarie più genuine: impossibile resistere a banane fritte cucinate sul momento. Tra i dolci, poi, va assaggiato l’es buah, uno strano misto di macedonia, cubetti di gelatina di frutta, sciroppo, riso soffiato e latte condensato.

Non dimentichiamo la frutta: mango, ananas, papaya, lychees rinfrescano il palato e cancellano l’effetto delle salse più piccanti.

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10 COSE DA VEDERE IN INDONESIA

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1. Tra i tanti vulcani che punteggiano l’Indonesia, la gigantesca caldera del Tengger, nel Bromo-Tengger-Semeru national park è tra le più spettacolari. Cinque vulcani creano un paesaggio lunare dominato dal perfetto e altissimo cono del Semeru.

2. Nel centro di Java si trova Borobudur, un grande e famoso tempio buddista risalente al VIII e IX secolo, ancora più suggestivo al tramonto.

3. Lontano dalle spiagge turistiche di Bali, il cuore montuoso dell’isola, ricoperto di foreste e costellato di laghi vulcanici, toglie il fiato con i suoi templi immersi nel verde.

4.  Situato nella costa sud di Bali, Pura Luhur Ulu Watu è tra i templi più affascinanti dell’isola, affacciato su una scogliera a circa 100 m sul livello del mare.

5. Gili Kondo è un’isoletta al largo della costa orientale dell’isola di Lombok. Se avete una tenda, una maschera e amate lo snorkeling questo è un vero paradiso con fondali corallini e pesci coloratissimi.

6. Il parco nazionale di Kelimutu è formato da tre laghi all’interno di un cratere, tutti di tre colorazioni differenti e cangianti negli anni. Meglio raggiungerlo con una lunga passeggiata al mattino presto prima del sorgere del sole.

7.  Le isole vulcaniche che formano il parco nazionale di Komodo sono abitate da oltre 5000 lucertole giganti, detti ‘draghi Komodo’ per il loro comportamento aggressivo e perchè si trvano solo qui.

8. Sull’isola Moyo si trovano soltanto un paio di villaggi di pescatori. Il resto è tutto natura, foresta, cascate e fondali abitati da una diversissima e colorata fauna ittica.

9. La città di Labuhan Bajo sorge di fronte al parco nazionale di Komodo, sulla costa occidentale dell’isola di Flores. Da qui, le mille isole che punteggiano la baia sono uno spettacolo imperdibile quando il tramonto colora l’orizzonte di arancio, rosso e violetto.

10. L’Indonesia patinata delle località turistiche lontana anni luce dalla realtà dei villaggi di montagna dell’isola di Flores, dove vivono piccole comunità animiste in case tradizionali dal fascino antico.

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