PERUGIA. ELETTRICITA’ SOCIALE

Tra le vie acciottolate e le piazze del centro storico di Perugia, si scopre un melting pot multietnico e vivace, che attira giovani universitari e turisti da tutto il mondo

Alta nel cielo e arroccata su una collina dalla storia millenaria, Perugia è una città sospesa tra un passato ricco di tradizioni e un presente fatto di giovani, che guardano a un futuro multietnico e colorato. Nel mosaico urbano che abbraccia palazzi e chiese degne di un borgo d’arte, s’incontrano studenti dalle mille nazionalità, che intonano una melodia di tante lingue diverse. Immersa nella rigogliosa vegetazione umbra, tra il Tevere e il lago Trasimeno, Perugia riassume in sé le molteplici caratteristiche di questa terra ricca di arte, natura e gusto. Con i suoi monumenti storici dal valore inestimabile, la sterminata campagna tutt’intorno e l’ottima cucina del territorio, che va dalle tagliatelle al tartufo ai fegatelli e all’immancabile cioccolato, non c’è da stupirsi se attira tante persone da ogni parte del mondo. Contesa da più sponde sul piano politico, sin dai tempi antichi Perugia è stata uno dei centri più vivaci d’Italia per i suoi monasteri e le tante basiliche, ma anche per la prestigiosa università e per la sua grande scuola pittorica. La città, infatti, è stata culla di artisti di fama internazionale come il Pinturicchio, il maestro Perugino e il suo allievo Raffaello, che hanno lasciato capolavori inestimabili, memoria di tempi lontani fatti di lunghe vesti e volti angelici. Passeggiando a naso all’insù tra le strette vie del centro, è facile capire da dove traessero l’ispirazione per creare tanta bellezza. Nel mosaico urbano che si apre all’interno delle mura, resti di antiche civiltà s’intrecciano in un mix di storie e culture diverse.

Un itinerario alla scoperta della città potrebbe partire dall’Arco di Augusto, la porta monumentale dell’antica cinta muraria etrusca e risalire le stradine in pietra e ciottoli fino a piazza IV Novembre, una delle più belle d’Italia, vero melting pot del capoluogo umbro. Leggermente inclinata verso corso Vannucci, la via dei negozi più modaioli, la piazza è un’aggregazione di stili, epoche e culture diverse, dove passato e presente convivono in un contrasto che vale la pena vedere. Ai lati di questo spazio affascinante e irregolare, sorgono l’elegante Palazzo dei Priori, edificio gotico, ora sede della Galleria Nazionale dell’Umbria e custode di un patrimonio artistico che va dal XIII al XIX secolo, il Duomo di S.Lorenzo, con la sua gradinata, la facciata incompleta e il loggiato, e la maestosa Fontana Maggiore, realizzata nel 1277 per inaugurare l’acquedotto che dal Monte Pacciano portava acqua nella piazza. Appollaiati su questi monumenti di età così diverse e così lontane, oggi si vedono folle di giovani intenti a socializzare e a vivere questi spazi così suggestivi. Seguendo la massa di studenti universitari, che qui costituiscono una fetta notevole della popolazione, si prosegue tra bar, trattorie e negozietti originali, stando ben attenti a non perdere i monumenti che si incontrano via via lungo percorsi tracciati dall’istinto personale.

Poco più in basso rispetto alla piazza principale, si trova piazza Matteotti, dove aveva sede la vecchia università, prima di essere trasferita fuori dalle mura cittadine: l’edificio, oggi sede del Palazzo di Giustizia, conserva ancora oggi l’antico fascino, reso ancora più emozionante dall’usura del tempo. Gironzolando ancora, s’incontrano il Pozzo Etrusco, Porta Marzia, la seconda porta monumentale etrusca, e la Rocca Paolina, imponente fortezza fatta erigere da Papa Paolo III nel 1540.

Altri palazzi storici si affacciano sulla bella piazza Italia, dove prendere una pausa su una delle panchine dei giardini dedicati al grande poeta Giosué Carducci. Il tramonto, poi, è l’orario migliore per affacciarsi verso la valle che da viale indipendenza si apre a perdita d’occhio, raccontando di storie e di mondi tutti da scoprire. Se la fame inizia a fare capolino, basta perdersi nel reticolo di vie del centro e cercare i locali più affollati, per continuare a vivere l’atmosfera underground di Perugia davanti a un piatto a base di tartufo e un bicchiere di buon vino locale.

Testo di Giorgia Boitano | Foto di Michele Castellani

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DOVE MANGIARE A PERUGIA: OSTERIA CON CUCINA LA LUMERA

Un’accogliente osteria con cucina, dove piatti deliziosi e originali tengono testa a una lunga e dettagliata carta di vini. Ambiente piccolo e caldo, tavolini in legno e tovagliette di carta, una botte accanto al bancone, questo locale fa sentire come a casa.

Appena fuori le mura che circondano il centro storico di Perugia, all’inizio di una viuzza che sale verso il quartiere dell’università, l’osteria La Lumera è un ristorantino invitante e onesto, dove assaggiare le prelibatezze che la terra umbra sa offrire.


Ricette del territorio
e prodotti di stagione rivisitati con qualche tocco d’originalità e sfiziosità curiose sono distribuite in pochi piatti, uno più invitante dell’altro. “Non conosco nulla che vellichi così voluttuosamente lo stomaco e la testa quanto i sapori di quei piatti saporiti che vanno ad accarezzare la mente preparandola alla lussuria”, si legge sulle tovagliette nelle parola di De Sade mentre si aspetta la portata successiva, e non sembra esserci niente di più vero di questa frase.

Si inizia con il gustoso pane casereccio da accompagnare con abbondanti porzioni di salumi e formaggi tipici o con un piatto unico di degustazione di presidi slow food, tra cui il puzzone di Moena, la fagiolina del Trasimeno e la pitina di capra alla griglia. Da assaggiare il patè di fegato alla perugina battuto al coltello e accompagnato da fette di mela verde e crostini abbrustoliti.

Tra i primi, spiccano gli umbricelli con guanciale e pecorino, ma anche i taglierini al ragù di salsiccia umbra, la cui pasta è ruvida al punto giusto e assorbe i condimenti così saporiti e genuini.
Sui secondi, poi, ci si sbizzarrisce con lo stinco di maiale al forno al ginepro e, per i più sfiziosi, il filetto di maiale alla griglia, avvolto in strisce di lardo locale e accompagnato da salsa al vino rosso, scalogno brasato e verdure.

Saranno le stampe antiche alle pareti, l’ambiente raccolto, la gentilezza dei giovani camerieri o il vino della casa, ma seduti a questi tavolini la fame sembra non passare mai.

Se c’è ancora un po’ di spazio per il dolce, meritano un assaggio il budino di patate e il semifreddo ai fagioli cannellini, servito con abbondante panna montata. Originali e delicati, per chi ama assaggiare piatti curiosi e fuori dagli schemi.

Dove: La Lumera, Corso Bersaglieri 22, Borgo Sant’Antonio, Perugia, tel. 075 5726181

Costo: antipasti sugli 8 euro, primi sotto i 10 e secondi intorno ai 15 euro, dolce a 4 euro. Si spende di più scegliendo vini particolari, ma lo sfuso della casa è ottimo. Il coperto è compreso nel prezzo.

Articolo pubblicato su Latitudeslife.com

 

UMBRIA, GUBBIO: HOTEL DI CHARME AL CASTELLO DI PETROIA

Un castello trasformato in hotel, una residenza storica con eleganti stanze, un ristorante raffinato e una piscina tra gli ulivi, circondati dagli spettacolari colli dell’Umbria. A pochi chilometri da Gubbio, il castello di Petroia è un angolo di paradiso dove il tempo si è fermato al Medioevo.
Tredici stanze arredate con mobili antichi, travi in legno, quadri d’epoca e tessuti ricamati, ognuna dotata di vasca idromassaggio e fornita di tutti i comfort di un hotel moderno, perfetto per un weekend romantico ed esclusivo nel cuore dell’Umbria.

La fiaba inizia quando si imbocca la strada sterrata che attraversa il bosco e conduce al castello, dove tutto è avvolto dal silenzio rilassante della natura. Varcato il grande cancello di ferro, si entra in un delizioso borgo in pietra, circondato da imponenti mura e dominato da una torre di avvistamento, che guarda la valle e la campagna circostante. Anche la torre è diventata una suite, l’unica che dà l’accesso alla terrazza panoramica soprastante.

Qua e là, fanno capolino originali sculture in bronzo dell’artista contemporaneo Armando Riva: la testa di un cavallo, il busto di una donna, una gallina meccanica, un uomo affacciato sul mondo.

La tradizione si sposa con la creatività nel ristorante del castello, dove cenare a lume di candela in una sala dall’atmosfera tipicamente medievale. Il menù propone gustosi piatti del territorio e soprattutto la freschissima e delicata carne di Chianina delle vacche nate nei 300 ettari di terreno del castello. La si gusta in carpaccio con fiori di zucca, rucola e aceto balsamico, nelle pappardelle all’uovo con ragù e scaglie di pecorino di Fassa e infine nella tagliata con Sali speciali aromatizzati e olio. Una delizia per il palato da accompagnare con una raffinata selezione di vini.
Passeggiando lungo il sentiero leggermente incurvato che dalle camere conduce all’aia, non si può fare a meno di pensare alla vita che si svolgeva tra queste mura sin dal Medioevo. Il castello è diventato famoso perché qui nacque Federico da Montefeltro nel 1422, il grande mecenate il cui profilo è stato ritratto da Piero della Francesca. Condottiero e Conte di Montefeltro, governò molte terre fino a diventare Duca di Urbino.

Storie e miti accompagnano ogni angolo di questa residenza, come i simboli in ferro battuto a forma di draghi, forconi e fiamme, che sporgono dalle pareti esterne per scacciare i demoni. Ogni stanza, poi, ha una suo nome legato a una leggenda, una più curiosa dell’altra.

Posizionato a metà strada tra Gubbio e Perugia, il castello di Petroia è un’ottima base per visitare l’Umbria e i suoi innumerevoli borghi alla scoperta della gastronomia, dell’arte e dell’artigianato locale. Tra i più vicini, Città di Castello con il campanile romanico, la maestosa cattedrale, la piazza del mercato e gli ex essiccatoi del tabacco, ora trasformati in museo. E ancora, la deliziosa Montone, tutta ristrutturata, dove la vita scorre lenta e tranquilla. Poco più lontano, si può arrivare facilmente alle Terme di Fontecchioe alle innumerevoli chiese e abbazie che fanno parte del noto Cammino di San Francesco, per chi desidera visitare i luoghi del santo e entrare, come lui, in simbiosi con la natura.

Link utili: Castello di Petroia

Testo di Giorgia Boitano | Foto di Federico Baldi

Articolo pubblicato su Latitudeslife.com