SICILIA: TREKKING TRA I VULCANI

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Un viaggio itinerante di 8 giorni alla scoperta dei vulcani delle Isole Lipari e della Sicilia, con partenza e arrivo a Catania. In mezzo, un’escursione al giorno: prima sul cratere di Vulcano con sonnellino finale su una spiaggia nera di lava, poi sul versante sud di Lipari, una passeggiata al tramonto verso la “Sciara del fuoco”, una gita sulla cima dello Stromboli con guida vulcanologica per assistere in notturna alle incredibili esplosioni di lava, visita dei crateri dell’Etna e della Valle del Bove. Con Suend, volo da Milano il 19/10, rientro il 26/10 e sistemazione in hotel a tre stelle in trattamento di mezza pensione. Costo: a partire da 1.250 euro a persona

 

SICILIA: ETNA, UN VULCANO PER SPORTIVI

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L’Etna con i suoi pendii affacciati sul mare, la neve e l’erbetta, i sentieri e le piste da sci, e il clima del mediterraneo, è una location che mette voglia di praticare sport. Come se tutta questa bellezza attivasse l’adrenalina. Qui si competono gare automobilistiche, si pedala per terminare una tappa del Giro d’Italia, si corrono maratone estreme, si scia su 10 km di piste, lava permettendo. Ma soprattutto, l’Etna è l’ideale per il trekking e il nordic walk (quello con le bacchette in mano), due modi di viaggiare lento, assaporando ogni metro e ogni passo su questo colosso vulcanico.

Accompagnati da una guida esperta, si può scegliere se salire sui crateri sommitali e sbirciare nella bocca del gigante, oppure andare alla ricerca di fumarole e grotte sui fianchi del monte, se percorrere tutto il massiccio e raggiungere la Grotta del Gelo, famosa per il suo piccolo ghiacciaio, il più a sud d’Europa. Si può scegliere un tour didattico in geologia e scoprire i segni delle eruzioni passate, oppure studiare la conformazione e i mutamenti di questo vulcano a scudo, la cui sagoma è in continuo movimento.

 

Leggi il reportage “Etna. Smoke gets in your eyes” su Latitudeslife

SICILIA: ETNA, UNA ROCCIA DI FUOCO

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Massiccio e capriccioso con i suoi periodici sbuffi dorati che illuminano il cielo, l’Etna è il vulcano attivo più alto ed esteso d’Europa, e da poco è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità Unesco. Con la sua mole imponente che supera i 3300 m, domina il mare, le scogliere, gli uliveti e tutta la Sicilia orientale. La sua lava ha modificato il paesaggio e ogni tanto torna a farlo, distruggendo sentieri escursionistici, rifugi, piste da sci, funivie, campi coltivati e avvicinandosi alle zone abitate.

Tante le leggende e i miti con cui le genti, nei secoli, hanno cercato di spiegare le eruzioni regolari di questa roccia turbolenta e fumosa. È la forza irrascibile del mitologico gigante Tifone, è la fucina sotterranea di Vulcano, il dio del fuoco, o la fornace dove i ciclopi forgiavano le saette di Zeus, sono i venti che Eolo ha imprigionato in quella montagna con la punta bianca di neve. Affascinati dal vulcano e da questo paesaggio di boschi selvatici, prati e case, arrivano ogni anno un gran numero di turisti. Con guide specializzate e mezzi fuoristrada, si arrampicano alla ricerca di sensazioni e immagini memorabili, fino ai crateri più in vetta.

 

Leggi il reportage “Etna. Smoke gets in your eyes” su Latitudeslife

SICILIA: CORSO DI CUCINA A FAVIGNANA

Un weekend all’insegna del buon gusto e dell’arte di fare da mangiare con cibi sani e genuini, l’ideale per chi vuole trascorrere una vacanza invernale nell’affascinante Sicilia occidentale.
I sapori della cucina siciliana e la suggestione di luoghi antichi e ancora autentici sono gli ingredienti del “Corso di cucina mediterranea” che si tiene a Favignana, cuore delle isole Egadi.
Una full immersion culinaria per scoprire come il gusto e la genuinità dei prodotti a km zero, tenuta da un rinomato cuoco dell’isola, Giancarlo Riso. Le lezioni sono costruite su misura per gruppi da due a otto persone, per imparare a ricreare al meglio i saporiti piatti della tradizione siciliana.
E per appagare tutti i sensi, il corso si svolge nella suggestiva cornice del Nido del Pellegrino, un elegante resort nato sulla cima di un promontorio a picco sul mare.
Quella che nella seconda guerra mondiale era una struttura militare a guardia delle coste siciliane, è oggi un raffinato albergoin cui la pietra, il rovere e le maioliche tipiche della zona arredano suite e appartamenti creati all’insegna del relax e della riservatezza.
Aperto a principianti ed esperti, il corso di cucina mediterranea costa 210 euro a persona e comprende un soggiorno di tre notti in un appartamento per due persone al Nido del Pellegrino, 3 lezioni teoriche e pratiche di 3 ore ciascuna e degustazione finale.
Per prenotare, basta contattare l’organizzazione e fissare una data, senza dimenticare che l’offerta è valida fino al 15 maggio 2013, escluse le festività di Pasqua, il ponte del 25 aprile e 1 maggio.

Info utili: Nido del Pellegrino, tel. 3356840029, [email protected]

Articolo pubblicato su Latitudeslife.com

FUORILUOGO A TRAPANI (3)

Trapani: un salto al pronto soccorso

La chiamano ustione di primo grado. Segni evidenti: pelle molto arrossata e irritata, dolori, bolle cutanee e brividi freddi. Causa: eccessiva esposizione solare. Rimedio: arrangiati e aspetta, dovevi pensarci prima. Ma come si fa a resistere al richiamo del sole dopo tanto grigio e tanta pioggia, soprattutto se un forte vento rinfresca i suoi raggi impietosi? E così mi sono fatta un giro all’ospedale di Erice. Ovviamente, l’ho fatto per avere un’altra esperienza da raccontarvi. E per ricordarvi di mettere la protezione solare. Tanta, se non volete trovarvi con due gambe che sembrano pomodori maturi.

 

Trapani: la processione che dura una settimana

Nella piccola chiesa del Purgatorio a Trapani, un popolo in legno aspetta la settimana di Pasqua per uscire nelle strade. Decorate e dipinte a mano dagli artigiani locali nel XVIII secolo, le statue dei “misteri” raffigurano scene della vita di Gesù. Ognuna è dedicata a uno o più mestieri, come i falegnami, i sarti e tessili, calzolai, pittori, salinai… Si possono ammirare durante tutto l’anno, ma il bello arriva durante la Settimana Santa, quando vengono portati in processione per le strade del centro storico. Prima i lavoratori, poi il venerdì è il turno della Madonna Addolorata, tutta nera come il corteo di donne che la segue per rispettare un voto, mentre il sabato è riposo. La domenica, gran finale con la statua di Maria coperta da un velo scuro e quella di Cristo risorto. Usciti da due lati diversi della chiesa, si incontrano lungo il tragitto, il velo nero cade rivelando una Madonna azzurra e felice, e le colombe bianche volano in cielo. Che festa.

 

Trapani: Alcatraz siciliana

Anche Trapani ha la sua Alcatraz, sulla punta del porto, oltre il mercato del pesce. Si chiama Castello della Colombaia, ed è un complesso di edifici bassi in pietra dominato da una torre a base ottagonale, costruito come carcere ai tempi di Federico II. Negli anni, poi, è stato tante cose, mentre ora è abbandonato, in attesa che si trovi un accordo e si decida se farne un centro culturale, in hotel di lusso o un casinò.

 

Trapani: prima di ripartire, una granita

Non potevo lasciare la Sicilia senza aver prima assaggiato una vera granita. Al limone, ovviamente, e nel classico bicchiere di plastica, per gustarla con il cucchiaino mentre passeggio per le belle vie del centro storico di Trapani. Fresca nella sua asprezza zuccherina, disseta e dà uno schiaffo alla calura. La prossima volta, però, granita al caffè con panna e cornetto a colazione, un must.