UMBRIA, GUBBIO: HOTEL DI CHARME AL CASTELLO DI PETROIA

Un castello trasformato in hotel, una residenza storica con eleganti stanze, un ristorante raffinato e una piscina tra gli ulivi, circondati dagli spettacolari colli dell’Umbria. A pochi chilometri da Gubbio, il castello di Petroia è un angolo di paradiso dove il tempo si è fermato al Medioevo.
Tredici stanze arredate con mobili antichi, travi in legno, quadri d’epoca e tessuti ricamati, ognuna dotata di vasca idromassaggio e fornita di tutti i comfort di un hotel moderno, perfetto per un weekend romantico ed esclusivo nel cuore dell’Umbria.

La fiaba inizia quando si imbocca la strada sterrata che attraversa il bosco e conduce al castello, dove tutto è avvolto dal silenzio rilassante della natura. Varcato il grande cancello di ferro, si entra in un delizioso borgo in pietra, circondato da imponenti mura e dominato da una torre di avvistamento, che guarda la valle e la campagna circostante. Anche la torre è diventata una suite, l’unica che dà l’accesso alla terrazza panoramica soprastante.

Qua e là, fanno capolino originali sculture in bronzo dell’artista contemporaneo Armando Riva: la testa di un cavallo, il busto di una donna, una gallina meccanica, un uomo affacciato sul mondo.

La tradizione si sposa con la creatività nel ristorante del castello, dove cenare a lume di candela in una sala dall’atmosfera tipicamente medievale. Il menù propone gustosi piatti del territorio e soprattutto la freschissima e delicata carne di Chianina delle vacche nate nei 300 ettari di terreno del castello. La si gusta in carpaccio con fiori di zucca, rucola e aceto balsamico, nelle pappardelle all’uovo con ragù e scaglie di pecorino di Fassa e infine nella tagliata con Sali speciali aromatizzati e olio. Una delizia per il palato da accompagnare con una raffinata selezione di vini.
Passeggiando lungo il sentiero leggermente incurvato che dalle camere conduce all’aia, non si può fare a meno di pensare alla vita che si svolgeva tra queste mura sin dal Medioevo. Il castello è diventato famoso perché qui nacque Federico da Montefeltro nel 1422, il grande mecenate il cui profilo è stato ritratto da Piero della Francesca. Condottiero e Conte di Montefeltro, governò molte terre fino a diventare Duca di Urbino.

Storie e miti accompagnano ogni angolo di questa residenza, come i simboli in ferro battuto a forma di draghi, forconi e fiamme, che sporgono dalle pareti esterne per scacciare i demoni. Ogni stanza, poi, ha una suo nome legato a una leggenda, una più curiosa dell’altra.

Posizionato a metà strada tra Gubbio e Perugia, il castello di Petroia è un’ottima base per visitare l’Umbria e i suoi innumerevoli borghi alla scoperta della gastronomia, dell’arte e dell’artigianato locale. Tra i più vicini, Città di Castello con il campanile romanico, la maestosa cattedrale, la piazza del mercato e gli ex essiccatoi del tabacco, ora trasformati in museo. E ancora, la deliziosa Montone, tutta ristrutturata, dove la vita scorre lenta e tranquilla. Poco più lontano, si può arrivare facilmente alle Terme di Fontecchioe alle innumerevoli chiese e abbazie che fanno parte del noto Cammino di San Francesco, per chi desidera visitare i luoghi del santo e entrare, come lui, in simbiosi con la natura.

Link utili: Castello di Petroia

Testo di Giorgia Boitano | Foto di Federico Baldi

Articolo pubblicato su Latitudeslife.com

NEW YORK: IN VIAGGIO CON UN’ANTROPOLOGA

Un libro per immergersi nel turbine di vita di New York, nel suo inarrestabile rumore e il suo mosaico di colori e culture, da scoprire semplicemente passeggiando di quartiere in quartiere.

Ecco una guida dettagliata e coinvolgente, scritta da un’antropologa che a New York c’è stata un sacco di volte e non perde occasione per tornarci: la compagna ideale per perdersi nel groviglio metropolitano della Grande Mela, la città che non dorme mai.

Lower Manhattan, Chinatown, Little Italy, Soho e ancora Brooklyn, Harlem e il Queens. Ogni angolo della giungla newyorkese è passato in rassegna e condito con un po’ di storia, qualche curiosità e consigli per non perdere i posti migliori. Oltre alle classiche indicazioni per visitare la città, ci sono una moltitudine di finestre con percorsi, visite, cose da fare e da vedere, eventi, festival, parate e piccoli spunti, utili anche a chi non arriva qui per la prima volta.

Giratela in lungo e in largo, osservatela di giorno e di sera e vivetela in superficie, a piedi, in bici o su uno yellow cab, perché New York è una metropoli immensamente grande e immensamente piccola, fatta da tante individualità interconnesse, ognuna con un passato da raccontare.

Le strade e i bar di Little Italy, teatro di sparatorie e scene da ‘Il Padrino’ che ebbero come protagonisti i boss più temuti, i giardini e le piazze di Greenwich Village, dove risuonano ancora le note jazz dei tempi in cui questo era l’epicentro dell’arte e della musica di New York, i club esclusivi del Meatpacking District, un tempo quartiere di macellerie e macellai.

Lasciate perdere ogni buon proposito di vederla tutta e lasciatevi andare nel groviglio di strade e quartieri, cercando di assorbirne l’energia. Assaggiate un sandwich in un bar nella Lower East Side di Manhattan, andate a vedere una partita di NBA al Madison Square Garden, fate un giro tra le luccicanti strade e l’atmosfera esotico-metropolitana di Chinatown, sedetevi sul prato di Byrant Park, a Midtown, e osservate come il quartiere si muove rapidamente in un’atmosfera perfetta.

Questi e altri consigli nella guida di Corinna Bajocco, l’abc per costruirsi un itinerario su misura nella mela più grande che c’è, e iniziare a viaggiare con la mente, ancora prima di partire.

Il catalogo delle guide Polaris merita qualche parola: oltre a presentare i suoi libri di oltre 70 destinazioni, cui se ne aggiungono altre 14 in preparazione, ha una veste speciale perché dedicato a Tim Hetherington e Chris Hondros,fotoreporter uccisi ad aprile 2011 a Misurata in Libia, dove si trovavano per documentare le stragi di quei giorni nella città assediata dalle truppe di Gheddafi. A completare l’edizione speciale, un reportage di viaggio sul Bangladesh, con testo e foto di Edoardo Agresti.

Titolo: New York. Viaggio nella Grande Mela | Autore: Corinna Bajocco | Editore: Polaris | Prezzo: 27 euro | Pagine: 294

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HAMBURGER DI CHIANINA DA DARIO DOC A PANZANO IN CHIANTI

Per mangiare bene spendendo poco a volte basta solo sapere dove andare

Se state programmando un tour enogastronomico nelle splendide colline del Chianti, non potete mancare una tappa a Panzano, piccola località in provincia di Firenze.

Tutta la mattina in giro per la campagna fa venire davvero fame, ed è esattamente quello che cui vuole per godersi un pasto casereccio, soprattutto quando è accompagnato dalla ridente ospitalità toscana.

Anche se nei dintorni di Firenze non è difficile trovare trattorie tradizionali per gustare ottime bistecche alte diversi centimetri insieme alle migliori prelibatezze della zona, c’è un posto dove potete assaggiare ottimi prodotti locali rivisitati in chiave moderna, a un prezzo davvero accessibile.

Con il menù del fast food e la qualità di un ristorante tradizionale, Dario Doc è situato sopra all’antica macelleria Cecchini, gestita dallo chef-macellaio Dario Cecchini, noto in tutto il mondo dagli amanti della “ciccia”, e vale davvero un pranzo.

Si può entrare direttamente dal negozio, dopo aver chiacchierato con il proprietario dietro il bancone e assaggiato i ghiotti crostini con pane e “burro del Chianti”, cioè lardo fresco insaporito. Passerete nel retro della macelleria, mentre lo staff sta tagliando parti di animale nella cella frigorifera a vista, e salirete per una scala nascosta da una porta scorrevole nascosta nel muro.

Di sopra, un’accogliente sala da pranzo con un grande forno a legna, pannelli dipinti di rosso e lunghe tavolate in legno apparecchiate con tovagliette di carta su cui è riprodotta una mucca con la mappatura dei vari tagli.

I piatti sono solo due: o il classico hamburger, croccante all’esterno e morbido dentro, alto quasi tre dita e accompagnato da insalata, cipolle e patate fritte, oppure la cosiddetta “Accoglienza”. Si tratta di un mix di sfiziosità a base di carne, tra cui l’arista tagliata a cubetti e arrostita come la porchetta, il sushi del Chianti, ovvero la Tartara dello chef, il Cosimino, cioè polpettone toscano con salsa agrodolce e infine Tonno del Chianti, che sarebbe bollito di carne lavorato fino a diventare chiaro come il pesce.

Ad accompagnare il tutto, un abbondante pinzimonio di verdure da intingere in olio e sale aromatizzato alle erbe, che il cameriere vi verserà molto scenograficamente davanti agli occhi, e una cesta di soffice pane casereccio.

Bisogna fare qualche pausa tra un morso e l’altro per arrivare freschi alla fine del pasto. Per gustare anciora meglio queste leccornie, potete assaggiare il vino rosso “di Vittorio”, oppure la birra di Cecchini. Se volete risparmiare, invece, potete anche portarvi una bottiglia da casa e nessuno storcerà il naso.

Al momento del caffè, vi verrà servita anche una fettina di semplice torta margherita.

Dopo tutto questo mangiare, vorrete passeggiare un pochino per il piccolo centro storico di Panzano, con le sue casette in mattoni e l’imponente scalinata con vasi di fiori che conduce alla graziosa chiesa con portone in legno modello “stalla”.

Se la giornata è bella, potete quindi spaziare con gli itinerari del Chianti, nella splendida campagna toscana.

Ricordate che il ristorante è aperto dal lunedì al sabato a pranzo: segnatelo sull’agenda e fateci sapere se ci siete stati.

Buon appetito.


Dove: Mac Dario, via XX Luglio 11, Panzano in Chianti, Firenze, tel. 055 852020

Costo: menù con hamburger a 10 euro, con Accoglienza a 20 euro


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MANGIAR BENE A KM ZERO: AGRITURISMO GLI ATTORTELLATI IN PROVINCIA DI GROSSETO

Un agriturismo in mezzo alla campagna maremmana, con tanto di stalla, animali e campi coltivati, dove mangiare piatti della tradizione toscana fino allo sfinimento.

Immersi nella Toscana più selvaggia, tra agriturismi, centri benessere, campeggi, alberi da frutta e maneggi ma anche spiagge bianchissime e pinete, quello che ci vuole è una tavola imbandita con i sapori della tradizione.

Se siete in vacanza dalle parti di Grosseto e avete tanta fame o volete assaporare gustosi piatti a km zero, fate un salto al ristorante rurale Gli Attortellati, e preparatevi a mangiare tantissimo.

Nell’atmosfera casereccia e accogliente del salone con pavimenti in cotto e grandi tavolate in legno, si servono piatti a giro con menù fisso e porzioni abbondanti.

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BARICCO: MR GWYN E LA PASSIONE PER LA SCRITTURA

Nel suo nuovo libro intitolato Mr. Gwyn, con semplicità meticolosa Alessandro Baricco indaga nel mistero di come ognuno fa i conti con se stesso e con la propria vita.

Il protagonista é uno scrittore londinese affermato stanco della monotonia e della visibilità pubblica del suo lavoro che, durante una passeggiata a Regent’s Park, decide di smettere di scrivere e cambiare vita.

Rincorso da un amico agente editoriale che non vuole accettare la sua scelta, snobbato dai molti che lo credono pazzo e ricordato dai fan che stanno ancora aspettando di leggere il suo prossimo libro, l’ex scrittore con la passione per le lavanderie a gettoni decide di fare il copista. Ma non un copista qualunque: copierà le persone, scrivendone dei ritratti.

Con l’aiuto di un’acuta vecchina ormai morta, Mr. Gwyn s’inventa un lavoro di cui pianifica ogni minimo dettaglio, pur non avendo ben chiaro come effettivamente lavorare. Finché non inizia, e gli viene naturale.

Ognuno di noi é una storia che non é mai stata scritta: racchiudiamo non solo il personaggio che inconsciamente abbiamo scelto d’impersonare, ma anche tutto quello che circonda questa figura immaginaria, rappresentandoci.

La descrizione di un tramonto, un dialogo tra due amici, la narrazione di un momento particolare: può davvero essere qualunque cosa.

Per trovarla, dobbiamo spogliarci di tutti quegli elementi che ci portiamo dietro ogni giorno. Vestiti, maschere, aspettative, pressioni, ruoli, doveri: via tutto. Solo così può emergere la bellezza nuda e cruda della nostra personalità.

Baricco ci indica la strada per scoprire qualcosa in più di chi abbiamo davanti, raccontandoci la vita affascinante di un uomo che non riesce a smettere di trascrivere emozioni e diffonderle. Uno scrittore vero, che fugge la popolarità e preferisce sparire agli occhi del pubblico e diventare ricordo, leggenda.

Ecco un libro che coinvolge, appassiona, incolla alle pagine e ci porta a casa, restituendoci qualcosa di noi stessi: qualcosa che avevamo perduto senza neanche saperlo.