LA MILANO DEL FUTURO

 

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Una navicella spaziale è atterrata a Milano in una notte senza vento. Due alieni alti e con la testa a punta sono scesi in ricognizione tra le case della città, hanno studiato una posizione strategica con i loro marchingegni ipertecnologici e hanno borbottato qualcosa. La mattina dopo, era nato un nuovo quartiere che sembra venire direttamente dal futuro: Porta Nuova.

Mi piace pensare così, quando mi aggiro tra le pareti specchiate di questo angolo di modernità nel cuore della città del Salone del Mobile, dove ho appena realizzato un reportage per Latitudeslife. Eccone un anticipo.

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Porta Nuova è il più recente quartiere di Milano, un progetto firmato da architetti di fama internazionale per riqualificare la zona vicino alla stazione di Porta Garibaldi. Ne è stata inaugurata una parte lo scorso ottobre, ma alcune zone sono ancora in costruzione.

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Con i suoi edifici a specchi dalle linee regolari, Porta Nuova ha ridisegnato lo skyline della città. Spicca con la sua punta affilata la Unicredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia.

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Dall’alto è ancora più evidente il contrasto tra la nuova e la vecchia Milano. Ecco le vie della movida e le colorate case di ringhiera dove gallerie, negozi e altre realtà si preparano agli eventi di design organizzati in occasione del Salone del Mobile.

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Questa foto è stata scattata dalla terrazza della galleria Sozzani in Corso Como 10, uno spazio espositivo che ospita mostre di fotografia, moda e design. Nello stesso complesso, si trovano anche un negozio, la libreria, una caffetteria e un hotel esclusivo con sole tre camere.

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Leggi tutto il reportage che ho realizzato per Latitudeslife nella versione iPad del magazine (apple store) e sullo sfogliabile online, a partire da venerdì 5 aprile.

PERUGIA. ELETTRICITA’ SOCIALE

Tra le vie acciottolate e le piazze del centro storico di Perugia, si scopre un melting pot multietnico e vivace, che attira giovani universitari e turisti da tutto il mondo

Alta nel cielo e arroccata su una collina dalla storia millenaria, Perugia è una città sospesa tra un passato ricco di tradizioni e un presente fatto di giovani, che guardano a un futuro multietnico e colorato. Nel mosaico urbano che abbraccia palazzi e chiese degne di un borgo d’arte, s’incontrano studenti dalle mille nazionalità, che intonano una melodia di tante lingue diverse. Immersa nella rigogliosa vegetazione umbra, tra il Tevere e il lago Trasimeno, Perugia riassume in sé le molteplici caratteristiche di questa terra ricca di arte, natura e gusto. Con i suoi monumenti storici dal valore inestimabile, la sterminata campagna tutt’intorno e l’ottima cucina del territorio, che va dalle tagliatelle al tartufo ai fegatelli e all’immancabile cioccolato, non c’è da stupirsi se attira tante persone da ogni parte del mondo. Contesa da più sponde sul piano politico, sin dai tempi antichi Perugia è stata uno dei centri più vivaci d’Italia per i suoi monasteri e le tante basiliche, ma anche per la prestigiosa università e per la sua grande scuola pittorica. La città, infatti, è stata culla di artisti di fama internazionale come il Pinturicchio, il maestro Perugino e il suo allievo Raffaello, che hanno lasciato capolavori inestimabili, memoria di tempi lontani fatti di lunghe vesti e volti angelici. Passeggiando a naso all’insù tra le strette vie del centro, è facile capire da dove traessero l’ispirazione per creare tanta bellezza. Nel mosaico urbano che si apre all’interno delle mura, resti di antiche civiltà s’intrecciano in un mix di storie e culture diverse.

Un itinerario alla scoperta della città potrebbe partire dall’Arco di Augusto, la porta monumentale dell’antica cinta muraria etrusca e risalire le stradine in pietra e ciottoli fino a piazza IV Novembre, una delle più belle d’Italia, vero melting pot del capoluogo umbro. Leggermente inclinata verso corso Vannucci, la via dei negozi più modaioli, la piazza è un’aggregazione di stili, epoche e culture diverse, dove passato e presente convivono in un contrasto che vale la pena vedere. Ai lati di questo spazio affascinante e irregolare, sorgono l’elegante Palazzo dei Priori, edificio gotico, ora sede della Galleria Nazionale dell’Umbria e custode di un patrimonio artistico che va dal XIII al XIX secolo, il Duomo di S.Lorenzo, con la sua gradinata, la facciata incompleta e il loggiato, e la maestosa Fontana Maggiore, realizzata nel 1277 per inaugurare l’acquedotto che dal Monte Pacciano portava acqua nella piazza. Appollaiati su questi monumenti di età così diverse e così lontane, oggi si vedono folle di giovani intenti a socializzare e a vivere questi spazi così suggestivi. Seguendo la massa di studenti universitari, che qui costituiscono una fetta notevole della popolazione, si prosegue tra bar, trattorie e negozietti originali, stando ben attenti a non perdere i monumenti che si incontrano via via lungo percorsi tracciati dall’istinto personale.

Poco più in basso rispetto alla piazza principale, si trova piazza Matteotti, dove aveva sede la vecchia università, prima di essere trasferita fuori dalle mura cittadine: l’edificio, oggi sede del Palazzo di Giustizia, conserva ancora oggi l’antico fascino, reso ancora più emozionante dall’usura del tempo. Gironzolando ancora, s’incontrano il Pozzo Etrusco, Porta Marzia, la seconda porta monumentale etrusca, e la Rocca Paolina, imponente fortezza fatta erigere da Papa Paolo III nel 1540.

Altri palazzi storici si affacciano sulla bella piazza Italia, dove prendere una pausa su una delle panchine dei giardini dedicati al grande poeta Giosué Carducci. Il tramonto, poi, è l’orario migliore per affacciarsi verso la valle che da viale indipendenza si apre a perdita d’occhio, raccontando di storie e di mondi tutti da scoprire. Se la fame inizia a fare capolino, basta perdersi nel reticolo di vie del centro e cercare i locali più affollati, per continuare a vivere l’atmosfera underground di Perugia davanti a un piatto a base di tartufo e un bicchiere di buon vino locale.

Testo di Giorgia Boitano | Foto di Michele Castellani

Reportage pubblicato su Latitudeslife.com Continue reading “PERUGIA. ELETTRICITA’ SOCIALE”

STOCCOLMA IN BICICLETTA. UN PARCO IN CITTA’

Sentieri sterrati, giardini immensi, aria buona e tanto verde: a due passi dal centro di Stoccolma, un parco gigante invita a uscire all’aria aperta e rilassarsi nella natura al primo minuto libero.

In pochi minuti, si passa dalla vivace ed elegante metropoli all’avvolgente natura dei parchi: prima un giro di shopping nei negozi di design a Södermalm, poi un tuffo a Långholmsbadet, ancora una visita al Fotografsika Museet, una gita in canoa nel canale di Djurgården e infine una gustosa cena nelle stradine medievali dell’isola Gamla Stan.

Gli spazi sono immensi, ma non è difficile percorrere le distanze in velocità e sicurezza: con oltre 27 chilometri quadrati di verde una vasta rete di piste ciclabili che attraversano e circondano Stoccolma, la bicicletta è il modo migliore per muoversi e assaporare la città. Gli svedesi lo sanno e sempre più turisti iniziano a capirlo, anche grazie alle tante postazioni di noleggio e al sistema di bike sharing, con le agili Stockholm City Bikes.

Su due ruote, tutto è più vivo, più vicino: la natura ti abbraccia mentre l’aria ti accarezza il viso e il sole ti scalda un po’. Al ritmo dei pedali, ci si può spostare comodamente, senza perdersi la bellezza di questo paesaggio da vivere.

Costruita su 14 isole nel cuore di un suggestivo arcipelago nordico e riconosciuta come European Green Capital nel 2010, Stoccolma vanta ilprimo parco nazionale cittadino al mondo. Un grande polmone verde a forma di arco che si estende per 10 chilometri intorno e dentro la città, dove vivono caprioli, lepri, volpi, alci, uccelli e farfalle dai mille colori.

Per dimenticarsi di essere in una metropoli e immergersi nella natura, basta allontanarsi di poco dal centro e raggiungere l’Ekoparken. Si parte dall’isola di Djurgården, dove un appariscente cancello blu con cervi dorati accoglie pedoni e ciclisti verso la campagna. Se nella parte ovest dell’isola si possono trovare un po’ di movimento per via dei musei Vasa, Nordiska, Biologiska, Tobaks, Liljevachs e del villaggio storico Skansen (che comprende anche lo zoo), spostandosi verso est il paeaggio cambia radicalmente.

Alberi, prati, fiori e acqua sono i padroni indiscussi della zona, insieme agli animali che fanno capolino qua e là. Gente che corre, pedala, pagaia, persone che fanno pic nic sui prati e altre che passeggiano con i bastoncini da nordic walk: la naturalezza con cui gli svedesi utilizzano questi spazi è dimostrazione della qualità della vita che la città offre.

Il parco continua fino alla costa che si affaccia sul mare aperto, sulla rotta dove passano le crociere, e ancora verso nord. Prima del ponticello che attraversa il canale Djurgården, si trova il piccolo lago Isbladskärret, molto amato da uccelli come gli aironi, che passano qui gran parte del loro tempo.

Al di là del ponte, si arriva a Ladugårdsgärdet, la zona a est dell’elegante quartiere Östermalm. La torre della tv domina dall’alto dei suoi 155 metri; sotto, un ex campo di addestramento militare, ora riconvertito agli allenamenti sportivi dei bambini.

Proseguendo verso nord, con una breve interruzione di case a tutto questo verde, si raggiunge la parte più vasta dell’Ekoparken, Norra Djurgården. Lungo le strade sterrate e ben segnalate che lo attraversano, si incontrano prati, laghi e boschi fitti come lo Stora Vargjakten. È racchiusa in questo paradiso anche l’università, e gli studenti sono i primi ad approfittare di questa natura così vicina. A pochi metri dalle aule, sta la riva del lago Brunnsviken, grande e limpido, che si affaccia sul parco Haga, dove si trova un grande giardino all’inglese con dolci pendenze che regalano scorci spettacolari ad ogni curva.

Pedalando tra ghiaia e erba, si continua ancora a nord attraversando boschi, distese che si aprono sull’acqua e resti archeologici,  fino all’affascinante castello seicentesco di Ulriksdal, circondato – neanche a dirlo – da un bel giardino.

Testo di Giorgia Boitano | Foto di Federico Baldi

Reportage pubblicato su Latitudeslife.com

 

CIPRO: SULLE TRACCE DI AFRODITE

Il mare azzurro si stende infinitamente limpido all’orizzonte, in un trionfo di luce riflessa che abbaglia gli occhi. Alcuni scogli bianchi sostano  nei pressi della riva, interrompendo la quieta regolarità del litorale. Prima d’ogni vita, dalla fresca spuma salata nacque l’incantevole Afrodite, e una conchiglia cullò fino a questa spiaggia.

Siamo a Petra Tou Romiou, nella costa meridionale di Cipro, teatro di miti e leggende dal sapore antico. Un tempo, file di pellegrini s’incamminavano sul promontorio che domina queste acque per offrire doni e sacrifici nel Santuario di Palaipafos, dedicato alla dea dell’amore.

Parte da qui il nostro tour alla scoperta di Cipro, terza tra le isole del Mediterraneo, oasi naturale al confine di tre continenti, graffito indelebile lasciato da antichi popoli di passaggio.

Leggi il reportage su Latitudeslife.com o a pagina 109 del magazine, con le animazioni in flash

Guarda lo slideshow su Youtube

MERANO: NEVE DA VIVERE A PLAN, IN VAL PASSIRIA

Nello scenario incantato ai piedi delle Dolomiti, una passeggiata sulla neve è il modo migliore per vivere la magia dell’Alto Adige e immergersi nella natura immobile e bianca della valle, lontano dalla frenesia della città.

La temperatura è sempre più fredda, mentre l’auto si arrampica in questa stradina tortuosa tra i pendii innevati e, con il naso contro il finestrino, riesco a scorgere le vette dell’alta Val Passiria bucare le nuvole.

Lassù, c’è Plan: un paesino a 1600 metri nel parco naturale del Gruppo Tessa, sull’ultimo lembo di Alto Adige al confine con l’Austria. La località è conosciuta dagli amanti degli sport invernali, perché nei 10 chilometri di tracciati che attraversano l’estremità della valle, la neve non manca mai.

Da lontano si vedono dei puntini scivolare sulle piste appena spianate, esili figure danzanti che si lanciano leggere sulle lamine di lunghi sci. Arrivati al paese, dobbiamo parcheggiare in un piazzale e continuare a piedi. Niente smog in questa isola pedonale dove il tempo si è fermato: solo ciaspole, scarponcini imbottiti, sci, slittini e cavalli. Mentre gruppi di gente coloratadei toni più sgargianti ci passano davanti con gli abbonamenti in mano, ci avviamo all’ingresso del paese.

Un cartello di legno annuncia l’inizio del sentiero Lazins Spronserjoch, dal nome del rifugio dove siamo diretti. Percorrendo tutto il tracciato, a oltre 2500 metri d’altezza, si arriva al passo Sopranes, dove ci sono ben dieci laghi d’altura, il più esteso gruppo lacustre della regione. Soprattutto nella bella stagione, frotte di escursionisti si avventurano lassù per riempirsi gli occhi con queste pozzanghere giganti incastonate tra le montagne.

Non arriveremo così in alto, purtroppo. Solo una passeggiata tranquilla nella neve.

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