SARDEGNA ACTIVE

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A piedi

Sentieri, stradelli, carrarecce sono le tracce ideali per vivere al massimo questo lembo di Sardegna che merita di essere scoperto nei suoi grandi spazi e nella sua integrità, con attività all’aria aperta come il trekking. Camminare su altopiani, montagne e tratti di costa significa entrare nel cuore di questa terra selvaggia.

sardegna-trekkingAnche se generalmente i tracciati sono alla portata di tutte le gambe, spesso attraversano zone isolate, non coperte dal segnale per telefoni cellulari e lontane da centri abitati. Perciò è bene pianificare le escursioni studiando in anticipo il territorio e gli itinerari, equipaggiandosi con abbigliamento adeguato e con le giuste scorte di acqua e cibo. Le aree più suggestive da attraversare sono l’altopiano della Giara, il massiccio del Monte Linas e il Monte Arcuentu.

In bici

Strade poco trafficate, dislivelli limitati, grande varietà ambientale e clima favorevole gran parte dell’anno fanno di questo territorio una meta decisamente ambita dagli appassionati delle due ruote. La scelta spazia in ogni chilometro del reticolo di strade provinciali secondarie che mettono in collegamento i 28 comuni del territorio.

sardegna-bikePer chi ama la mountain bike, inoltre, è possibile pedalare su strade campestri, che permettono di scoprire gli angoli più remoti di questo spicchio di Sardegna. La segnaletica spesso è approssimativa o insufficiente, quindi è consigliabile munirsi di cartina stradale e chiedere alle persone del luogo in caso di dubbi. I periodi più indicati per pedalare in questa zona sono quelli compresi tra marzo e la prima metà di giugno e tra settembre e novembre.

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SARDEGNA, VENTO E MARE

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Nel sud ovest della Sardegna, orizzonti sconfinati di terra e mare sono percorsi da un vento inarrestabile e volubile, che profuma di mirto e di sale. È una terra arsa dai raggi infuocati del sole, che da queste parti non manca mai.

Sto parlando del Medio Campidano, una zona fatta di spiagge e monti, adatta per vacanze a contatto con la natura, lontano dal turismo di massa che affolla l’isola in estate. Dall’altopiano della Giara alla Costa Verde, questo territorio è un paradiso per chi cerca la tranquillità e lo sport in tutte le stagioni. Uscite in barca a vela, windsurf, jogging in riva al mare, trekking, mountain bike, escursioni in moto e a cavallo sono il modo migliore di vivere queste bellezze interminabili. E tra una nuotata e una corsa sul bagnasciuga, resta il tempo per le visite culturali e dell’enogastronomia, che da queste parti non mancano.

sardegna-piscinasL’entroterra del Medio Campidano è un territorio ricco di siti archeologici, grotte, villaggi minerari disabitati e antiche tradizioni da scoprire, battendo stradine di campagna e parlando con i pastori.

Le spiagge della Costa Verde si allungano per circa 50 km nel territorio di Arbus, tra selvagge dune di sabbia e rocce a picco sul mare. Una cartolina da sogno, a volte selvaggia, a volte più antropizzata, perfetta per lunghe passeggiate e bagni indimenticabili. Basta rivolgersi verso la terra per accorgersi dei monti, con i loro sentieri e i campi coltivati che guardano il mare.

Pianta curiosa e molto utile, la sagoma contorta degli alberi da sughero abbellisce le campagne di questo angolo di Sardegna. Noi ne conosciamo principalmente l’uso come tappi di bottiglia, ma nelle loro botteghe, gli artigiani dell’isola ne lavorano la corteccia per trasformare questo materiale leggero e bucherellato in soprammobili artistici e persino abiti.

sardegna-cavalliRespirare il vento salino e imbattersi in scorci di natura illuminati dal sole sono la cosa più entusiasmante e allo stesso tempo più normale che capita a chi viaggia in Medio Campidano. Il silenzio e il dolce tepore del tempo che si ferma si sentono ancora di più passeggiando in questo panorama di terra, dune di sabbia e mare, in sella a un impavido destriero. grazie alla vasta offerta di maneggi presenti in tutto il Medio Campidano, infatti, è possibile fare escursioni a cavallo, sulla spiaggia e lungo sentieri circondati da arbusti e mirto.

E in queste lunghe e rilassanti giornate, il vento soffia inarrestabile, a volte dolce come un sussurro, a volte impetuoso come una tempesta, l’angolo giusto per chi cerca la pace e l’energia di una terra ancora selvaggia, che resiste con orgoglio all’avanzare della velocità.

LIGURIA MON AMOUR, FUORI STAGIONE

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Una striscia di costa stretta tra il Golfo dei Poeti e Portofino. Mare pulito, fondale profondo e sabbia scura, a volte sassi, tanti scogli e le montagne subito dietro. Non se lo fila nessuno questo angolo di Liguria.

Deserto in inverno e affollatissimo nei mesi estivi, il Tigullio è una zona che va apprezzata piano, weekend dopo weekend. Solo così si riesce a tagliare quella crosta rigida che protegge e isola tutto quello che è Liguria. Sono le montagne che proteggono dal freddo e dagli invasori, uno scudo che affronta e manda indietro visitatori indesiderati. Strade strette, pochi parcheggi e spiagge minuscole, accompagnate dal carattere sospettoso e brontolone tipico della sua gente. Ma la mezzaluna ligure è bella così, ruvida e difficile come le viene naturale.

Una corona di pinete e olivi arrampicati sulle colline terrazzate contrasta con il blu del mare, un blu scuro che nei giorni di mareggiata prende mille sfumature da quadro impressionista. Ad aggiustare il colpo d’occhio, i colori accesi delle case, gialle, rosse, rosa, verdi, con i contorni delle finestre dipinti e i panni stesi che ondeggiano al vento. Vento che spinge le barche e muove le nuvole, porta vita e riempie i polmoni di sale.

Meteo lunatico, pioggia e sole vanno e vengono come autobus in balia del traffico, e tutti lì ad aspettare il bel tempo. Appena qualche raggio fa capolino, muretti panchine e spiagge si riempiono di amanti della tintarella, come tanti girasoli orientati della giusta direzione.

Sestri Levante, Cavi, Lavagna, Chiavari, Zoagli, Rapallo, Santa Margherita Ligure. Presepi variopinti affacciati sul mare, custodi di una bellezza che dà il meglio di sé nelle limpide giornate fuori stagione, quando il cielo è terso e le strade vuote.

A bordo di un motorino, è bello perdersi tra le stradine strette dell’entroterra, fare a gara con i treni lungo la via Aurelia, la strada che collega queste perle con un accostamento irregolare di linee e curve, dove ogni tornante regala entusiasmanti cartoline da conservare negli occhi. E Portofino sta là, con il suo inconfondibile e rassicurante profilo a fare da sfondo a questo film.

Meta fissa di famiglie benestanti del nord – allo stesso tempo fonte di denaro e incubo di ristoratori baristi e negozianti – con la bella stagione il Tigullio si riempie di bagnanti, che ogni estate vengono qui con in testa i paesaggi di Sardegna e Seychelles, e ne restano delusi. Puntuale come un calendario, arriva poi una massa indistinta di turisti della domenica che, anonimi e chiassosi, invadono spiagge marciapiedi, passeggiata a mare e bar, per poi scappare via a fine giornata. Corridoi di gente, tavolini occupati e spiagge coperte da teli e ombrelloni, agosto non è certo un buon periodo per programmare una vacanza da queste parti. Meglio maggio, giugno e settembre, quando il golfo torna ai ritmi lenti di chi vive qui tutto l’anno.

Un caffè nella splendida Baia del Silenzio di Sestri Levante, baciati dal sole del mattino, il jogging tra Cavi e Lavagna, guardando Portofino, una passeggiata nel carruggio di Chiavari, a guardare le vetrine dei tanti negozi boutique, una boccata di aria pura sulla scogliera di Zoagli, arrampicati in riva al mare, un giro in moto sulle colline di Rapallo, due passi e un bicchiere di vino sulla promenade di Santa Margherita.

Le bellezze naturali della costa si affiancano alle stradine del centro storico, i carruggi lastricati e semi-coperti da portici, dove scovare interessanti negozietti, botteghe, trattorie e gastronomie. Basta attraversare la via giusta per venire attratti dall’inconfondibile profumo di focaccia, orgoglio ligure. Bassa, croccante e bucherellata da morbide fossette di strutto, la focaccia ligure si taglia a strisce e si mangia a tutte le ore del giorno, persino a colazione imbevuta nel cappuccino. Diversa dalla focaccia di Recco, che imbottisce due strati di sottile pasta da pizza con morbido formaggio fresco.

Il pesto, invece, è un’altra arte: verde come il basilico, insaporito da pinoli, olio, formaggio grattugiato e poco aglio, dà il meglio con le troffie, ma sta bene anche con gli gnocchi, nelle lasagne verdi e nel gustoso minestrone di verdure. Semplice come vuole la tradizione, la cucina ligure si apprezza in costosi ed eleganti ristoranti, ma soprattutto nelle tante trattorie senza pretese che si nascondono nei vicoletti più anonimi. Pesce fresco secondo la giornata, polpo con patate, frittelle di baccalà, ripieni di verdure, pansotti con la salsa di noci, torte salate e cima, un piatto povero e sostanzioso che si presenta in fettine ed è ricavato da una tasca di carne ripiena. Tra i dolci, la torta di pinoli e i ghiottissimi canestrelli genovesi, ricoperti da uno strato di zucchero a velo.

Tra gastronomia e natura, tra vita da spiaggia e giri in motorino, la Liguria è un gioiello da indossare con orgoglio. Sono nata da queste parti, ne sono scappata, e solo così ho imparato ad amarla. Atmosfera rilassata, paesaggi e clima che invitano a stare all’aria aperta, è perfetta per rigeneranti pause lontano dal chiasso del mondo e a contatto con le cose semplici.

TOSCANA. A FORTE DEI MARMI, UN MUSEO TUTTO DA RIDERE


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A Forte dei Marmi tutto è orientato al divertimento: località di villeggiatura per eccellenza e teatro di un’immancabile via vai di vacanzieri, la cittadina della Versilia ospita il Museo per la Satira e la Caricatura.  Situato al piano superiore del Forte di Leopoldo I, fortezza granducale simbolo della città e detto anche “Fortino”, il museo ha raccolto l’eredità culturalmente viva e propositiva del Premio “Satira Politica”, creato nel 1973, ed è diventato il centro della conservazione, raccolta e studio di tutti i materiali concernenti la storia della satira e della caricatura mondiale.

museo-satira-2Da vedere, numerosi disegni originali, contemporanei e del passato, una biblioteca con oltre 1000 volumi specialistici, una videoteca e un archivio multimediale, ma anche un fitto calendario di mostre temporanee.

Costruito negli anni grazie a varie donazioni, acquisizioni di disegni originali nonché a collaborazioni con le più prestigiose testate satiriche del mondo e con associazioni di cartoonist e musei stranieri, il patrimonio museale è molto ricco e in passato ha esportato mostre in molte città italiane ed europee.

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TOSCANA, PILLOLE DI VERSILIA E MARMO

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Conosciuta specialmente per le lunghe spiagge affollatissime in estate e per la movida notturna delle discoteche più in, la Versilia è un territorio da scoprire, a cominciare dalle montagne bianche che fanno da corona a questo splendore affacciato sul mare.

Le Alpi Apuane si riconoscono perché sono bianche, ma non di neve: fin dall’epoca dei romani grazie a tecniche sempre più sofisticate viene estratto il marmo, preziosa pietra candida e malleabile che ritroviamo nelle più famose opere d’arte. Esaltato dalle capacità creative di nomi come Michelangelo, il marmo di Carrara si è affermato da secoli come pregiata pietra da costruzione sia per le sue varietà di bianco, sia per le varietà colorate, tra cui bardiglio, paonazzo, fior di pesco, cipollino e arabescato.

I bacini marmiferi si trovano sulle maestose montagne che sovrastano il territorio della Versilia, un’affascinante catena di creste rocciose che si stagliano nitide e imponenti sul resto dell’Appennino. Attive ancora oggi, le cave scolpiscono e disegnano la fisionomia dei pendii, che vengono scavati costantemente per prelevare enormi blocchi di pietra destinati agli usi più svariati, dai piccoli oggetti di arredamento alle imponenti opere di architettura. Per scoprire il mondo della pietra artistica per eccellenza è possibile visitare il Museo del marmo a Carrara e numerose botteghe d’arte, dove ammirarne le complesse tecniche di lavorazione.

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